La flessione del prezzo dell'alluminio al London Metal Exchange
Un'analisi grafica della quotazione dell'alluminio primario e legato; l'interpretazione della situazione di contango/backwardation
Pubblicato da Matteo Cavallo. .
LME Non Ferrosi CongiunturaNel mese di giugno, dopo mesi di crescita, la quotazione dell’alluminio al London Metal Exchange, sia legato che primario, ha subito una battuta d’arresto. Le motivazioni dei movimenti che hanno interessato l’alluminio nel 2018 risiedono nella combinazione di molteplici fenomeni (di diversa natura) che hanno determinano il segno dell’oscillazione.
In quest’articolo si descriverà l’andamento del prezzo mensile in dollari dell’alluminio, facendo riferimento alle posizioni di breve e lungo periodo, cercando infine di offrire un'interpretazione del loro differenziale.
Le quotazioni
Nel grafico che segue è stato riportato l’andamento mensile del prezzo in dollari dell’alluminio primario e legato quotato all’LME.
Quotazione LME alluminio primario e legato (continuos contract) |
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Fonte: LME - PricePedia
Da un primo sguardo emerge che l’andamento dei due beni, coerentemente con quanto ci si aspetta, è fortemente correlato: sia i punti di massimo che quelli di minimo si realizzano, in molti casi, simultaneamente. Limitando l’analisi grafica al recente passato si riscontra un trend positivo iniziato dopo la prima metà del 2016, che ha avuto un massimo relativo nel maggio scorso a circa 1900 dollari per tonnellata per l’alluminio legato e 2300 dollari per quello primario. In questo arco temporale di circa 2 anni, l’alluminio, trascinato dalle tendenze rialziste dell’intero comparto commodities, ha accresciuto il proprio valore passando da un intorno di 1550 dollari di maggio 2016 (per entrambi i beni) a quasi 2300 (+ 48%) e 1900 (+ 22%) dollari di maggio 2018, rispettivamente per alluminio primario e legato. Considerando la dinamica di breve periodo è possibile scomporre l’impatto dei due principali fenomeni economici di origine politica che hanno influenzato l’alluminio nel 2018:
- da febbraio (marzo per l’alluminio primario) a maggio si è registrata una forte tensione dovuta alle sanzioni statunitensi nei confronti della Rusal per l’interferenza nelle scorse elezioni presidenziali. La crescita del prezzo dunque è la risposta ad un shock previsto nell’offerta dal momento che l’azienda russa sanzionata è il primo produttore mondiale di alluminio escludendo le imprese cinesi (fonte: en.wikipedia.org);
- il mese di giugno è stato interessato da una flessione: l’alluminio primario è passato da quasi 2300 dollari a 2230 (- 2%) mentre quello legato da quasi 1900 a 1740 dollari (- 8%). La frenata riguarda l’allargamento delle tariffe doganali statunitensi sulle importazioni di acciaio e alluminio1 anche a quelle provenienti da Canada, Messico ed Europa. L’effetto prodotto sul mercato mondiale è l’uscita parziale di uno dei principali consumatori (primo importatore di alluminio greggio nel 2017) con conseguente contrazione della domanda e riduzione del prezzo sul mercato mondiale (e aumento su quello statunitense).
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La situazione di contango/backwardation
La differenza tra il prezzo dei contratti “spot” e quelli a termine può essere interpretata come l’opinione degli esperti.
Nel caso dell’alluminio legato, non ci sono distanze significative tra i due contratti e ciò può essere sintomatico di una situazione fortemente instabile o difficilmente prevedibile (per carenza di informazioni, ecc.) sulla quale gli esperti non hanno posizioni dominanti.
Nel caso dell’alluminio primario, si è verificata eccezionalmente una situazione
di backwardation, che ha avuto origine ad Aprile e che sembra già conclusa.
Tale condizione può essere ricondotta al succedersi dei fenomeni di segno opposto
descritti in precedenza: una prima fase di tensione per la riduzione dell’offerta
mondiale (sanzioni Rusal) che non è stata ritenuta duratura2,
seguita dalla successiva riduzione della domanda con
l’uscita del principale consumatore (dazi statunitensi).
In questo caso l’analisi della situazione di contango/backwardation conferma
quanto affermato in precedenza e dimostra la validità di questo strumento di analisi.
(1) Le tariffe sulle importazioni di acciaio e alluminio sono state introdotte
per tutti i paesi da fine marzo tranne per Canada, Messico ed Europa che sono
state colpite dalla manovra a partire da giugno
(come descritto brevemente in questo articolo,
o più approfonditamente nel
comunicato della Casa Bianca).
(2) Il governo statunitense ha reso noto di essere prossimo alla revoca delle sanzioni
nei confronti della Rusal perchè sembra che siano state prese le distanze dal tycoon russo Deripaska,
attuale maggior azionista della compagnia.