Affonda il prezzo del petrolio

Il mancato accordo USA Cina e il timore per una frenata dell’economia globale ha causato una caduta del prezzo del petrolio. A tal riguardo l’OCSE ha rettificato la stima di crescita mondiale da +3.3 a +3.2%. Venerdì scorso le quotazioni del Brent e del WTI hanno chiuso rispettivamente a 69 e 59 dollari al barile, registrando, rispetto alla settimana scorsa, un calo del -7% e -5%, attestandosi come la caduta settimanale più importante da inizio anno.

Prezzo giornaliero del petrolio sui mercati finanziari

Brent

WTI

La sicurezza nazionale è tra le cause scatenanti le recenti tensioni sino-americane – per un quadro generale sulla guerra commerciale si rimanda al seguente articolo. Giustificandosi con una questione di sicurezza nazionale (spionaggio), Trump ha inserito l’azienda cinese Huawei in una "lista nera", impedendo così alle aziende USA di acquistare apparati per telecomunicazioni da loro prodotti. Di conseguenza dopo pochi giorni Google ha annunciato che Huawei non potrà più avere la licenza Android – rischiando di scuotere gli equilibri all’interno dell’intero mercato. Questo ha fatto presagire l’incrinarsi dei rapporti tra USA e Cina con la possibilità di un accordo commerciale che si fa sempre più lontana. La Cina ha risposto a questo attacco usando l’arma della fornitura di gas americano, la Cina è il quarto importatore di gas naturale dagli USA (fonte ExportPlanning). Un altro deterrente è rappresentato dalle terre rare¹, di cui la Cina è il primo esportatore al mondo e, in particolare, negli USA (il 90% delle riserve minerarie di questi elementi si trova infatti in Cina) (fonte ExportPlanning).
In conclusione, i timori di un rallentamento più forte della domanda globale si è riflesso anche nella previsione di una maggior diminuzione della domanda mondiale di petrolio, andando ad accentuare gli effetti sui prezzi del petrolio della debolezza di domanda già in essere.

(1)Per un approfondimento sulle terre rare si rimanda a questo articolo.