La stabilità del prezzo del petrolio interrotta dalle dinamiche della guerra commerciale
Dopo giorni di stabilità, il prezzo del petrolio segnala un lieve aumento solo verso la fine della settimana
Pubblicato da Claudia Ranocchia. .
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Nel corso della settimana scorsa il prezzo del petrolio ha oscillato in media intorno al prezzo di chiusura di due settimana fa: il Brent a 58.3 dollari al barile, il WTI a 52.6 e l’Oman/Dubai a 56.8.
Questa stabilità è stata interrotta il 10 ottobre, prima dalle aspettative positive per un probabile accordo nella guerra commerciale USA-Cina poi da un attacco ad una petroliera iraniana nel Mar Rosso.
Il Brent e il WTI hanno chiuso la settimana riportando un aumento in media del +3.6% rispetto a due settimane fa; invece il petrolio medio orientale, più sensibile all’attacco sferrato, ha registrato un +4.6%. Il Brent si è attestato intorno ai 60.5 dollari al barile (+2.1 dollari al barile), il WTI a 54.7 (+2) e l’Oman/Dubai a 59.2 (+2.6).
Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio |
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Venerdì 11 ottobre alle 07:30 (CEST) una petroliera della National Iranian Oil Company è stata attaccata a largo della città saudita Jeddah. In un'ora il prezzo del petrolio ha subito un aumento pari al +2%, nulla di paragonabile al +14% dell’attacco agli impianti sauditi nello stesso arco temporale. Le prime fonti parlano di attacco terroristico. Secondo la compagnia petrolifera nazionale dell'Iran, la nave sarebbe stata colpita da due missili. L’esplosione poi ha causato un incendio con conseguente fuoriuscita di petrolio a largo del Mar Rosso.
La giornata di venerdì si è conclusa con l'annuncio di un accordo tra Xi Jiping e Trump, che dovrà essere ratificato tra circa 4-5 settimane. Le due parti parlano di phase one trade deal. I dettagli ancora non sono ancora noti, ma i punti su cui si snoda l’accordo sono:
- la fine dell’escalation dei dazi. Non scatteranno le tariffe americane previste per ottobre e dicembre per un totale di 410 miliardi di dollari;
- aumento degli acquisti cinesi di soia, carne di maiale e grano e un’apertura da parte della Cina sull’industria finanziaria;
- un’intesa sulle valute.
Il punto dell’Energy Information Administration
La settimana passata l’Energy Information Administration (EIA) ha pubblicato il nuovo Short Term Energy Outlook (STEO). Rispetto allo scenario pubblicato a settembre l’EIA prevede una riduzione del prezzo del petrolio per il 2020 in media del -3.5%. La tabella che segue riporta il previsione del prezzo medio 2020 di settembre ed ottobre per il Brent e il WTI (dollari al barile).
Previsione settembre | Previsione ottobre | |
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Brent | 62 | 59.93 |
WTI | 56.5 | 54.43 |
La correzione al ribasso della previsione dell’EIA è guidata dalle crescenti preoccupazioni riguardo la condizione dell’economia globale e da un mercato ben fornito, ovvero la crescente produzione USA e l’abilità dell’Arabia Saudita di recuperare dopo gli attacchi subiti. Insieme ad un aumento delle scorte globali nella prima metà del 2020. Inoltre nella previsione è stato considerato un livello elevato di rischio di interruzione della produzione, ma questo rischio è più che compensato dall’incertezza economica, portando pertanto ad una riduzione del prezzo.