Tensioni sul mercato del gas naturale europeo

Il mercato del gas naturale è fortemente condizionato dalla forma di trasporto con cui questa materia può essere trasportata. Il trasporto del gas naturale può avvenire in forma gassosa tramite gasdotti oppure sotto forma liquida, tramite metaniere. Il trasporto in forma liquida è più costoso rispetto alla forma gassosa perché richiede due fasi di lavoro aggiuntive: la liquefazione, prima, del gas e la successiva gassificazione. Questa distinzione è importante non solo per i diversi costi, ma anche per i maggior vincoli tra fornitore e utilizzatore che il mercato del gas via gasdotto presenta rispetto al mercato del gas liquefatto.

Il mercato del gas naturale ha prezzi fortemente regionalizzati

Diversamente dal prezzo del petrolio, il mercato del gas naturale è fortemente regionalizzato, portando a prezzi che possono essere molto diversi tra le varie regioni. A livello mondiale, esistono tre grandi mercati regionali di gas naturale: il Nord America, l’Europa e l’Estremo Oriente. Una misura dei diversi prezzi regionali è costruita dalla Banca Mondiale, di seguito riportata. Il grafico riporta i prezzi del gas naturale di US, Giappone e Europa. E’ evidente che il prezzo negli US risulta essere più basso rispetto a quelli in EU e Giappone, perché dopo la scoperta di enormi giacimenti (shale revolution), gli USA sono divenuti dei produttori ed esportatori netti di gas, portando ad un eccesso di offerta sul mercato americano. L’Europa invece non dispone di risorse naturali di gas ed è pertanto costretta ad importarlo. Vi sono tre aree principali di approvvigionamento del gas europeo:

1. Nord Africa che serve i paesi del bacino del Mediterraneo;
2. Russia (fornitore anche del mercato asiatico) che vende gas soprattutto alla Germania e all’est europeo;
3. Mar del Nord (Olanda e Norvegia) che fornisce gas al Regno Unito, alla Svizzera e all'Italia.

Il Giappone ha non ha grandi riserve di gas naturale ma è uno dei più grandi consumatori di gas. E’ il primo importatore a livello mondiale, con un valore delle importazioni nel 2017 di poco inferiori ai 35 miliardi di dollari. Data la sua posizione geografica il Giappone è costretto ad importare gas liquefatto da Australia e Malesia.
La diversa forma di trasporto (liquefatto per il gas acquistato dal Giappone e via gasdotto per quello acquistato dall’Europa) spiega in larga parte il diverso livello dei prezzi nei due marcati negli ultimi 10 anni.
E’ evidente dal grafico come i tre mercati non siano tra loro indipendenti, soprattutto nelle dinamiche. Il legame più forte riguarda il mercato UE e quello giapponese, mentre il mercato americano sembra avere una sua propria evoluzione legata alla shale-revolution. Il legame tra mercato giapponese e quello europeo passa attraverso la condivisione di alcuni fornitori: Russia e Medio Oriente.

Il mercato europeo

Una misura del gas sul mercato europeo può essere ricavata utilizzando il prezzo rilevato alla dogana. Una seconda fonte importante è il prezzo dei contratti future UK Natural Gas, quotati all’International Exchange (IM), relativi a consegne di gas nel Regno Unito. La serie storica continous contract di queste quotazioni è riportata, assieme al prezzo doganale nel grafico che segue¹.
Risulta chiaro che le serie sono tra loro fortemente correlate. Entrambe le serie segnalano significativi aumenti nell’ultimo anno, rispettivamente del 51% per il prezzo del mercato future e di circa il 30% per il prezzo doganale. L’analisi delle quotazioni sul mercato future del UK Natural Gas per consegna diversa ci consente di valutare quanto gli operatori finanziari ritengono sostenibili nel prossimo futuro i recenti aumenti del prezzo del gas. Come risulta dal grafico che segue, i prezzi per consegna ad un anno sono inferiori ai prezzi spot, segnalando come gli operatori finanziari ritengono probabile, nei prossimi mesi, un riaggiustamento dei prezzi verso il basso.