Crolli in Europa del prezzo dell'O-xilene
Confronto del prezzo di import dell'O-xilene sul mercato UE e USA
Pubblicato da Matteo Cavallo. .
Chimici Organici Petrolio Determinanti dei prezzi
Dallo scorso novembre, con l’indebolimento
della domanda mondiale, il prezzo in euro
dello O-xilene ha collezionato una serie
di variazioni negative dell’ordine
rispettivamente del -2,8%, -4,7% e -12,7%.
Una delle ragioni principali è da ricercarsi
nella pressione a cui è stato sottoposto
il prezzo del barile nel corso del 2018,
che è cresciuto fino al picco di ottobre
per poi subire un crollo che ha trovato
tregua solo negli ultimi periodi (di cui
si è parlato in alcuni
articoli recenti).
La caduta del prezzo dell’O-xilene non
sembra però trovare giustificazione solo
nella flessione del prezzo del petrolio.
Grafico 1: Confronto Petrolio O-xilene |
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Dal grafico emerge la forte relazione tra lo O-xilene e il suo feedstock, con una correlazione molto alta e pari a 0.94. Rispetto al petrolio, lo xilene ha una dinamica meno volatile: la sua deviazione standard (del periodo considerato) è pari a 21, significativamente inferiore rispetto a quella del petrolio (37).
Se in altre circostanze, caratterizzate da cambiamenti repentini nella dinamica del petrolio, lo O-xilene aveva reagito con variazioni decisamente più contenute, ci si chiede perché negli ultimi mesi le variazioni dell’isomero sono state di intensità simile, se non superiori, a quelle del prezzo del suo feedstock.
In questo articolo abbiamo investigato quali potessero essere questi altri fattori, ponendo a confronto il prezzo delle importazioni europee di O-xilene con quello delle importazioni USA.
Il grafico che segue mette a confronto i prezzi dell’isomero delle importazioni UE e USA.
Grafico 2: Confronto O-xilene import UE e USA |
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Dall’analisi del grafico risulta evidente come i due prezzi risultino molto simili nei due mercati, ad esclusione della fase di aumento dei prezzi iniziata nel 2016. A fronte di un debole aumento del prezzo delle importazioni Usa, il prezzo delle importazioni UE ha registrato un aumento molto più forte, arrivando ad ottobre 2018 a circa 900 euro a tonnellata, con un differenziale di più 200 euro. Questo differenziale non sembra giustificato da un minor costo del feedstock sul mercato americano, anche se il WTI tende ad avere un prezzo leggermente inferiore a quello del Brent. Una possibile spiegazione è legata ad un maggior potere dell’offerta sul mercato europeo rispetto alla domanda. Situazione che sembra essere venuta meno nei mesi recenti portando ad una diminuzione sul mercato UE del prezzo dell’O-xilene in parte dovuta alla riduzione del prezzo del suo feedstock e in parte dovuta ad un riequilibrio tra potere relativo delle condizioni di domanda e offerta.