Le tensioni internazionali risollevano il prezzo del petrolio

Rispetto alla settimana precedente il prezzo del petrolio registra aumenti significativi

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Analisi settimanale Petrolio

Dopo settimane di ribassi le quotazioni del petrolio tornano a crescere in conseguenza alle tensioni tra USA e Iran. Se ci fossero ulteriori esclation nel golfo dell’Oman, una possibile diretta conseguenza sarebbe un’interruzione immediata dei flussi di petrolio in un punto cruciale per gli scambi di greggio – al momento l’amministrazione americana e quella iraniana dichiarano l’improbabilità che le tensioni possano sfociare in una guerra - . In questo contesto venerdì scorso le quotazioni del Brent hanno chiuso a 65 dollari al barile, il WTI a 57 e l’Oman/Dubai a 62 registrando rispetto alla settimana precedente aumenti del +5%, +8% e del +2%.

Andamento del prezzo del petrolio

Mentre il prezzo del petrolio aumenta, l’OPEC decide di rinviare l’incontro di fine giugno ai primi due giorni di luglio. In quest’occasione i paesi del cartello e i suoi alleati dovranno scegliere se varare una nuova tranche di tagli all’offerta per la seconda parte del 2019. Qualche settimana fa il ministro dell’energia saudita aveva dichiarato che i tagli sarebbero stati rinnovati, ma per ora non ci sono nuovi dettagli o smentite a questa dichiarazione.
A sostenere il mercato del petrolio questa settimana c’è la tesa situazione internazionale: tensioni tra USA e Iran. Giovedì (20 luglio) l’Iran ha abbattuto un drone americano nello stretto di Hormuz (golfo dell’Oman). L’Iran giustifica il gesto, sostenendo che il drone si trovava in territorio iraniano mentre gli USA controbattono affermando che esso era nello spazio aereo internazionale. In conseguenza a questo attacco le quotazioni del Brent e del WTI sono aumentate del circa +5% nell’arco di un solo giorno, mentre l’Oman/Dubai solo del +2%.
Tramite Twitter, Trump ha dichiarato che era pronto a contrattaccare militarmente all’abbattimento del drone, ma di aver fermato l’attacco 10 minuti prima che venisse scagliato poiché preoccupato per un numero di vittime elevato.

Le tensioni nel golfo dell’Oman hanno avuto due conseguenze:

  1. L’aumento di almeno il +15% rispetto a maggio dei premi assicurativi per le spedizioni in transito nel Golfo, dopo che Lloyd’s Market Association ha classificato la regione del golfo dell’Oman nella lista delle aree a rischio (fonte Il sole 24 ore);
  2. L’aumento delle misure di sicurezza, ovvero il reclutamento di personale specializzato per la difesa delle navi e la raccomandazione di attraversare la zona a rischio solo durante le ore diurne e spingendo i motori alla massima velocità (fonte Il sole 24 ore);

Infine a sostenere il prezzo del petrolio questa settimana ci sono atri due fattori macroeconomici:

  • la volontà di Pechino e Washington si riprendere le trattative al fine di risolvere la guerra commerciale, che sta minando le prospettive di crescita;
  • Il deprezzamento del dollaro che ha favorito l’acquisto di commodity denominate in dollari.