Previsti tagli all’orizzonte sul fronte OPEC
I paesi del cartello pronti ad un rinnovo dei tagli fino a marzo 2020
Pubblicato da Claudia Ranocchia. .
Energetici Analisi settimanale Petrolio
Nei primi due giorni di luglio si tiene il vertice dell’OPEC. A questo vertice partecipano sia i paesi del cartello sia gli alleati, formando il cosiddetto patto OPEC+ composto dai paesi dell’OPEC e da Russia, Azerbaijan, Bahrain, Brunei, Kazakhstan, Malaysia, Mexico, Oman, South Sudan, Sudan. Le prime notizie fanno trapelare una volontà da parte dei paesi del cartello di un rinnovo dei tagli alla produzione per almeno altri sei mesi e probabilmente fino a marzo 2020. L’obiettivo è il bilanciamento tra domanda e offerta, dato da un lato il rallentamento della domanda globale e dall’altro una produzione americana che cresce con numeri a doppia cifra. Nel 2018 la produzione giornaliera di petrolio greggio è aumentata del +18% passando da 9.4 a 11 milioni di barili al giorno. L'Energy Information Administration (EIA) prevede che nel 2020 la produzione complessiva americana di petrolio greggio arriverà a 13.3 milioni di barili al giorno.
Nel mese di maggio 2019 l’OPEC+ aveva già raggiunto l’obiettivo di tagli alla produzione pari a -1.2 milioni di barili al giorno (fonte EIA e OPEC).
Tutti i paesi dell’OPEC hanno ridotto la produzione in maniera consistente, la variazione cumulata dall’ultimo trimestre 2018 al secondo 2019 è pari a -0.8 milioni di barili giornalieri. Il paese che maggiormente si è fatto carico di questa restrizione all’offerta è stata l'Arabia Saudita. Per quanto riguarda i paesi alleati, questi hanno ridotto la produzione di -0.4 milioni di barili al giorno.
La dinamica del prezzo
La settimana scorsa è stata caratterizzata da un recupero del prezzo del petrolio. Venerdì le quotazioni del Brent e del WTI hanno chiuso rispettivamente a 67 e 59 dollari al barile segnalando un aumento prossimo al +2% rispetto a due settimana fa. Questo rialzo è stato sostenuto oltre che dai previsti tagli all'offerta, anche da aspettative positive per il G20 ad Osaka. In quest’occasione il presidente Trump e Xi Jiping hanno sancito una tregua commerciale. La nuova tranche di dazi che sarebbe dovuta scattare il primo di luglio per valore pari a 300 miliardi di dollari sulle esportazioni cinesi verso gli USA è stata bloccata. Inoltre Trump ha concesso all’aziende americane di vendere componenti hi tech a Huawei.
Inoltre a sostenere il prezzo del petrolio la settimana passata ha contribuito la diminuzione delle scorte di greggio sul mercato americano. Mercoledì 26 giugno, in seguito alla pubblicazione del weekly report dell’EIA, il Brent e il WTI hanno registrato un aumento giornaliero superiore al 2%, motivato proprio dalla diminuzione delle scorte di petrolio USA.