Settembre: continua la stasi dei prezzi

Variazioni minime per la maggior parte delle tipologie merceologiche; crescono solo chimici organici e soprattutto i preziosi

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Come per il mese di agosto, movimenti impercettibili (inferiori all’1%) per gli indici aggregati totali in euro, anche a settembre, continuano a segnalare un momento di prolungata stabilità dei prezzi delle commodity.

Grafico 1: Confronto Indice totale commodities e No Energetici (Settembre 2019)

Confronto Indice totale commodities e No Energetici (Settembre 2019)

La variazione tendenziale “a doppia cifra” (-11%) dell’Indice totale (che comprende gli Energetici) segnala livelli di prezzi decisamente inferiori rispetto ad un anno fa. Anche la variazione rispetto a settembre 2018 dell’Indice No Energetici è negativa e pari a -2%, rilevando, anche in questo mese, livelli inferiori ad un anno fa.

Grafico 2: Settembre 2019, variazioni % in euro rispetto a Agosto 2019

Fonte: PricePedia

La stasi mostrata dagli indici totali è il risultato del perdurare del momento di stabilità che stanno vivendo la maggior parte delle tipologie merceologiche; queste hanno infatti collezionato variazioni inferiori al punto percentuale rispetto ad agosto, sottolineando che il periodo di incertezza non è stato ancora superato. Lo conferma l’ascesa dei Preziosi (+4,6%) e dell’oro (+3%) in particolare, che, come ripetuto in precedenti articoli, è un bene rifugio il cui valore aumenta nei periodi di instabilità e/o incertezza. Oltre ai preziosi crescono anche i Chimici Organici a ritmi piuttosto contenuti (+1,2%).

Grafico 3: Settembre 2019, variazioni % in euro rispetto a Settembre 2018

Fonte: PricePedia

La panoramica delle variazioni rispetto a settembre 2018 conferma quanto affermato riguardo i livelli degli indici totali: i livelli di settembre sono decisamente inferiori rispetto a quelli di un anno fa. Fanno eccezione Ferrosi, Chimica per l’Industria e Alimentari che restano sostanzialmente stabili. Le perdite di valore maggiori hanno interessato gli Energetici (-18,4%), Chimici Organici (-12,5%), Fibre Tessili (-11%) e Chimici Inorganici (-8,4%). Attorno al -5% le variazioni tendenziali di Plastiche ed Elastomeri, Non Ferrosi e Legno e Carta. I Preziosi mostrano un cambio di livello netto: hanno incrementato il loro valore di quasi il 40% rispetto all’anno passato.

Si segnala inoltre che molte delle quotazioni spot di Energetici, Non Ferrosi, Legno e Alimentari hanno mostrato una prima ripresa che non è stata ancora registrata dai doganali per via di un ritardo “fisiologico” nella trasmissione della dinamica. E’ lecito aspettarsi nel mese di ottobre una ripresa, seppur modesta, per alcuni dei prodotti che compongono queste tipologie merceologiche.