2019: anno di ribassi per la filiera delle termoplastiche
I prezzi delle termoplastiche concludono l’anno in flessione
Pubblicato da Claudia Ranocchia. .
termoplastiche di base CongiunturaIl feedstock principale per la produzione di materie plastiche è il petrolio. Quest’ultimo ha registrato un rialzo nella prima parte dell’anno per poi cedere fino ad ottobre e recuperare leggermente a novembre e dicembre. Il prezzo del petrolio1 conclude l’anno 2019 a 59 euro al barile (65 dollari al barile), chiudendo in rialzo rispetto a dicembre 2018, +5.9% (+3.3%).
Storicamente il prezzo delle materie plastiche ha sempre seguito quello del petrolio. Attualmente, però, confrontando la dinamica del petrolio con quella delle materie plastiche emerge che quest’ultime hanno una dinamica differente, caraterizzata da una flessione iniziata a fine 2018.
Controllando la correlazione del petrolio con alcune delle principali termoplastiche, questa risulta molto bassa nell’ultimo anno. Ne deriva quindi che recentemente il meccanismo di trasmissione tra il prezzo del feedstock e quello del prodotto finale si è indebolito, con un prezzo delle materie plastiche che riflette la debolezza della domanda2. Debolezza in conseguenza ad una fase di rallentamento del ciclo economico e una decelerazione della domanda di plastica.
Alla luce di questa dinamica della domanda, il prezzo delle materie plastiche non è più in grado di seguire quello del feedstock.
In quest’articolo viene analizzata la dinamica di alcune delle principali termoplastiche: polietilene, polipropilene e policloruro di vinile.
Il grafico 1 riporta i prezzi delle importazioni europee di PET, HDPE, LDPE e LLDPE.
Grafico 1: Andamento prezzo del polietilene |
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Dal grafico emerge che i prezzi del polietilene sono in flessione da più di un anno.
Il PET ha mostrato una caduta più intensa rispetto agli altri. A dicembre il prezzo ha registrato un livello pari a 930 euro alla tonnellata registrando una riduzione pari al -20% rispetto a dicembre 2018.
I prezzi delle altre termoplastiche hanno segnalato altrettanto una flessione ma scendendo con un’intensità inferiore rispetto al PET. L’HDPE ha chiuso l’anno a 1076 euro alla tonnellata, -8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, LDPE e LLDPE registrano una variazione tendenziale del -6.5% concludendo il 2019 rispettivamente a 1113 e 1075 euro alla tonnellata.
I livelli raggiunti dal polietilene, in generale, sono prossimi a quelli del minimo di quest'ultimo decennio registrati nel 2015, quando a causare il basso livello è stata la diminuzione del prezzo del petrolio.
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Anche il prezzo del polipropilene (grafico 2) sta attraversando una fase di flessione da circa un anno. A dicembre 2019 il livello è di 1223 euro alla tonnellata, in ribasso del 5.4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa flessione arriva dopo un biennio di crescita sostenuta tra il 2016 e il 2018, dove il prezzo è passato da 1040 a 1350 euro alla tonnellata. I livelli attuali del prezzo sono comunque lontani da quelli del minimo decennale registrato a inizio 2016.
Grafico 2: Andamento prezzo del polipropilene |
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Nella filiera delle termoplastiche il PVC (grafico 3) ha sperimentato una relativa stabilità nel corso dell’anno, ad eccezione di ottobre in cui il prezzo ha perso il 3% per recuperare poi a novembre. Chiude l’anno a 885 euro alla tonnellata, -0.1% rispetto ai valori di dicembre 2018. In realtà il prezzo del PVC dopo l'aumento registrato nel 2017 segnala stabilià da due anni oscillando in un intorno di tra 820 e 930 euro alla tonnellata.
Grafico 3: Andamento prezzo del policloruro di vinile |
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In conclusione quello che si evince è una generale debolezza dei prezzi delle termoplastiche. Se nei prossimi mesi la domanda dovesse ancora decelerare si potrebbe andare incontro ad un’ulteriore debolezza del prezzo.
(1) Il prezzo riferito alle importazioni UE28 dal mondo.
(2) Le importazioni europee sono in leggera flessione rispetto al 2018 ma questa dinamica si colloca su un forte trend positivo da inizio secolo.