Pressioni sul mercato della lana e del cotone
A marzo i prezzi di lana e cotone registrano una forte variazione negativa
Pubblicato da Claudia Ranocchia. .
Fibre Tessili Congiuntura
I prezzi delle fibre tessili naturali, lana e cotone, si trovano in un momento di forte flessione. Dietro la caduta del prezzo c’è il crollo della domanda in conseguenza al lockdown. Il settore tessile non è ritenuto né di prima necessità né strategico, per cui tutta la filiera tessile sta sperimentando il blocco imposto dai governi.
Inoltre ad impattare sul prezzo c’è anche un aumento delle scorte. Lana e cotone non sono prodotti deperibili, come ad esempio alcuni alimentari, e per tanto possono essere messi in scorta per un lungo periodo. L’aumento delle scorte deriva da una produzione invenduta, i produttori non possono ridurre l’offerta in maniera significativa così da potere controbilanciare gli effetti del calo della domanda e sono costretti ad accumulare la merce inveduta.
In Australia si cerca di contenere questa problematica permettendo ai produttori di lana di riproporre la merce invenduta in settimana all’asta successiva. In Australia infatti il prezzo della lana viene battuto alle aste settimanali di Sidney, Melbourne e Fremantle. Dai prezzi battuti si ricava l’indice sintetico Australian Wool Exchange (AWEX) Eastern Market Indicator (EMI). L’ AWEX-EMI è pertanto il prezzo di riferimento della lana australiana. Questo indice a marzo registra in euro una variazione negativa mensile pari al -14%.
A registrare la stessa variazione c’è anche la quotazione del cotone al Chicago Mercantile Exchange. Già a febbraio i prezzi di riferimento di lana e cotone hanno iniziato a registrare lievi segni di debolezza. L’affondo di marzo ha fatto toccare il livelli di minimo del 2016 per il prezzo del cotone, mentre il prezzo delle aste australiane ha toccato il minimo degli ultimi tre anni. A marzo la lana si attesta intorno ai 8289 euro alla tonnellata e il cotone sui 1167 euro alla tonnellata – il minimo nel 2016 è stato pari a 1150 euro alla tonnellata -.
Questa flessione si inserisce a seguito di un lieve periodo di recupero dei prezzi delle fibre tessili iniziato ad agosto 2019.
Il grafico che segue riporta la quotazione del cotone e l’AWEX-EMI, i valori sono riportati in indice in euro.
|
---|
Il mercato della lana
Da quando è iniziata la pandemia, la domanda di lana australiana sembra essersi esaurita nonostante l’Australia sia l’unico mercato rimasto aperto con le aste ancora operative (le altre due aste più importanti, Nuova Zelanda e Sudafrica, sono state sospese). Inoltre nonostante l'incertezza del mercato, i produttori stanno continuando a mettere in vendita le loro balle, non potendo interrompere repentinamente la produzione.
A marzo il prezzo della lana australiana ha subito la variazione congiunturale negativa più forte registrata da inizio secolo, questa dinamica è dovuta alla interruzione della fornitura globale e delle catene di approvvigionamento dei consumatori a causa della pandemia.
I principali mercati di sbocco dell’Australia sono tra quelli più colpiti dal COVID-19, Cina, Italia, India e Stati Uniti, e a seguito della chiusura dei confini le esportazioni australiane verso questi paesi sono cadute a picco (fonte SheepCentral). In Cina, dove si sta attuando la cosiddetta fase due, il tessuto industriale si sta lentamente ricostruendo. La ripresa delle attività cinesi lascia l'Australia completamente dipendente dalla Cina. Ma la Cina a sua volta si trova di fronte la chiusura dei suoi mercati di esportazione, infatti il paese importa lana grezza e poi esporta un prodotto elaborato. Inoltre in Cina c’è anche un calo stagionale della domanda, dato che nell’emisfero boreale sta per iniziare l’estate.
Il mercato del cotone
Gli Stati Uniti sono il primo esportatore di cotone al mondo. Attualmente i produttori di cotone americani si trovano in grave difficoltà in quanto non sanno se vendere il proprio prodotto a causa del prezzo troppo basso. Il dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti d'America (USDA) riporta che in seguito alla contrazione della domanda si è verificato un aumento della produzione marginale e le scorte sono aumentate di oltre l'8%.
Come nel caso della lana, le restrizioni imposte dai governi hanno interrotto la catena di approvvigionamento. Vietnam e India sono due dei principali mercati di sbocco degli USA ed entrambe sono in lockdown. La Cina è il secondo mercato, dopo il Vietnam. Questa lavora il cotone importato per poi rivenderlo all’estero. Anche in questo caso nonostante la Cina sia in ripresa, il calo del consumo globale di abbigliamento potrebbe non favorire una ripresa dei filatori cinesi di cotone.