A maggio ancora evidenti gli effetti del lockdown

Gli Indici StudiaBo confermano la dinamica di aprile

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Energetici Ferrosi Preziosi LME Fibre Tessili Alimentari Chimici Organici Plastiche ed Elastomeri Legno e Carta Chimica: Specialty Chimici Inorganici Non Ferrosi Petrolio Congiuntura

Le misure restrittive attuate dai governi per cercare di bloccare i contagi sono state allentate e l’attività economica ed industriale è in lieve ripresa.
Dal lato dei prezzi delle materie prime, le quotazioni finanziarie hanno risposto prontamente registrando un rimbalzo nel mese di maggio, come quella del petrolio e quella del rame.
Se dal lato finanziario è stato registrato un rimbalzo, l’allentamento delle misure di lockdown fatica ancora a realizzarsi sulla maggior parte dei prezzi doganali, come emerge dagli indici StudiaBo.
Nel grafico che segue sono riportati gli Indice StudiaBo totale commodity e l’Indice Industriali. I valori sono in euro.

Grafico 1: Indici dei prezzi delle materie prime
Andamento prezzo del petrolio

L'indice Industriali è quello maggiormente rappresentativo dell’attività industriale e del ciclo economico, in quanto è calcolato al netto degli effetti speculativi (1). L’indice si trova in flessione da agosto 2018 ma ha registrato la fase più intensa nei primi mesi del 2020, da inizio anno ha perso circa il -5%. Si tratta di una variazione importante, data la bassa variabilità dell'indice. A maggio l’indice ha registrato una variazione congiunturale meno intensa rispetto a quella di aprile e pari al -2%. La variazione tendenziale segnala però un peggioramento rispetto a quella di aprile e pari al -11%.
Stessa dinamica per l’indice totale. Ad aprile l’indice segnalava una variazione congiunturale negativa pari al -10%, a maggio è pari al -2.5%. La variazione tendenziale, in peggioramento di due punti rispetto allo scorso mese, è pari al -30%.

Per quanto riguarda le singole merceologie, la situazione rimane invariata rispetto allo scorso mese. Gli unici Indici a registrare variazioni tendenziali positive sono gli Alimentari (+1.1%) e i Preziosi (+38.5%). Quest’ultimo si trova ancora prossimo al massimo storico di febbraio 2020, segnalando quindi che l’incertezza sui mercati rimane molto alta.
Nonostante il lento recupero del petrolio, gli Energetici continuano ad essere la merceologia che maggiormente segnala la variazione tendenziale negativa più intensa, pari al -53%.
L’effetto del crollo del petrolio si manifesta ancora in maniera significativa sui Chimici Organici e sulle Plastiche ed Elastomeri, che a maggio registrano la variazione tendenziale negativa più forte dall'inizio della pandemia, rispettivamente -24% e -16%.
Anche le Fibre Tessili peggiorano rispetto ad aprile, la variazione tendenziale negativa è pari al -20%.
I Non Ferrosi e i Ferrosi si attestano pari al -12% e al -10%, confermando la flessione già in corso.
Infine sotto l’ordine del 10% ci sono Legno e Carta (-9.4%), Chimici Inorganici (9.2%) e Chimica per l’Industria (-5%).

Grafico 2: Maggio 2020, variazioni % in euro rispetto a Maggio 2019

Fonte: PricePedia

In conclusione, dall’analisi della congiuntura di maggio se ne evince che gli Indici StudiaBo trascinano ancora i profondi effetti del lockdown. Nel mese di giugno si capirà se quello appena registrato è stato il punto di minimo per l’inizio di un lento recupero.


(1) L’indice è costruito sulla base degli Indici StudiaBo per singola merceologia escludendo gli Energetici, i Preziosi e i Commerciali.