La quotazione del nichel a maggio torna a crescere
La domanda cinese stimola il mercato internazionale nonostante il surplus
Pubblicato da Matteo Cavallo. .
Non Ferrosi Determinanti dei prezziIl nichel sembra finalmente aver concluso la forte flessione iniziata lo scorso ottobre, e che lo ha condotto a toccare gli 11750 dollari per tonnellata ad aprile 2020. La quotazione media di maggio, registrata al London Metal Exchange, sembra invece aver invertito la tendenza facendo registrare una variazione del +3,3% rispetto al mese precedente, e riportando il valore del nichel sopra i 12 mila dollari (12130$).
Quotazione Nichel spot (LME) |
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Guardando alla storia recente, il prezzo del nichel ha subito fluttuazioni al rialzo nella seconda metà del 2019, in seguito allo shock causato dal blocco dell’export indonesiano e dalle difficoltà produttive delle Filippine. In seguito alla normalizzazione dell'offerta sui mercati internazionali, dallo scorso ottobre il prezzo ha invertito il suo trend, mostrando una forte flessione (si veda l'articolo "La quotazione del nichel in forte calo da ottobre"), ulteriormente esacerbata all'inizio del 2020 dalla contrazione della domanda globale causata dall’esplosione della pandemia.
Se già ad aprile la flessione aveva trovato un “pavimento” attenuando molto la sua pendenza, con una contrazione di appena un punto percentuale rispetto al mese precedente, il rialzo di maggio sembrerebbe rappresentare l'inizio di una nuova fase di incremento del prezzo.
Un recente articolo di Reuters smentirebbe però l'ipotesi che alla dinamica del prezzo di maggio possa accompagnarsi una sostanziale ripresa della domanda. Nell’articolo “Column: Knives out for nickel market as restaurants close”, Reuters riporta delle stime di Citi Group secondo cui la crisi attraversata dal settore della ristorazione in seguito alla crisi Covid potrebbe condurre ad una fase di depressione della domanda di nichel.
L'ipotetica chiusura del 20% delle attività ristorative condurrebbe infatti ad un eccedenza di 80000 tonnellate di rottami di acciaio, contenenti circa 24000 tonnellate di nichel. Il calcolo si basa sul presupposto che le posate o attrezzi da cucina costituiscono uno dei pricipali driver del consumo di acciaio inox e quindi di nichel.
Secondo Reuters, la recente ripresa del prezzo del nichel è piuttosto imputabile allo stimolo al mercato internazionale offerto dalle misure del governo di Pechino. La Cina avrebbe infatti aumentato del 93% l’import di ferronichel nel primo trimestre dell’anno, da impiegare soprattutto nella produzione di acciaio inossidabile. Ad esclusione della superpotenza asiatica la domanda del resto del mondo sembra invece essere in calo, e ciò ha prodotto un’eccedenza di materiale sul mercato pari a 46 mila tonnellate tra gennaio e marzo, secondo le prime stime dell'International Nickel Study Group (INSG).
Per quanto riguarda l'ulteriore ambito di applicazione del nichel, la produzione delle nuove batterie a litio per il mercato dei veicoli elettrici, il consumo del materiale risulta in questo caso ancora modesto per spostare l'ago della bilancia della domanda internazionale, e di conseguenza dei prezzi.