L’oro continua a segnalare elevata incertezza sui mercati

La quotazione dell'oro si stabilizza sui massimi storici dal 2012

.

Preziosi Congiuntura

In un articolo di questa settimana abbiamo raccontato come la quotazione del greggio possa essere stata recentemente segnata da un eccesso di ottimismo. I timori della FED in merito all'andamento dell'economia americana e la generalizzata paura di una seconda ondata di contagi da Covid-19 hanno fatto perdere al prezzo del petrolio quanto recuperato nelle scorse settimane, quando il barile era arrivato a raddoppiare il suo valore rispetto ad aprile.
Non solo il prezzo del petrolio, ma anche il prezzo del rame ha recentemente fornito segnali di ottimismo. A maggio la quotazione mensile al LME ha subito un rimbalzo, anche se a fronte di uno scenario di eccesso di offerta cileno il prezzo potrebbe indebolirsi.

Gli indicatori della domanda economica globale (petrolio e rame) hanno forse quindi scontato un eccessivo ottimismo, sostenuto anche dai dati incoraggianti di USA e Cina in merito alla produzione industriale. Analizzando infatti la quotazione dell’oro, i segnali di fiducia sembrano venire meno.
Il prezzo dell’oro fornisce una sintesi del sentiment degli investitori sull’incertezza, che sembra rimanere alta. A maggio infatti il valore dell’oro ha toccato i 55 dollari al grammo, con punte giornaliere di oltre 56 dollari: l’oro non si attestava su tali livelli dal 2012.
Il grafico che segue riporta la quotazione giornaliera dell’oro al London Bullion Market.

Quotazione dell'oro dollari al grammo
Quotazione dell'oro

Il grafico mostra che, dopo il repentino aumento tra marzo e aprile (+6%), la quotazione dell’oro non ha ceduto e si è stabilizzata sui livelli da record anche nel mese di maggio: un punto di massimo è stato raggiunto il 16 maggio, pari a 56.2 dollari al grammo. Questa dinamica risulta confermata anche nella prima parte di giugno: attualmente l’oro si attesta in media sui 55.2 dollari al grammo.
Forte agitazione sul mercato è stata registrata la scorsa settimana a seguito delle dichiarazioni del presidente della FED, il quale ha espresso la sua preoccupazione per l’economia americana, ma confermato il supporto di politica monetaria della banca centrale volto a favorirne il recupero. Ulteriore elemento di incertezza che si è recentemente prospettato è lo scenario di una possibile seconda ondata di contagi negli USA e in Cina.
Questi fattori hanno innescato una corsa all’oro, in quanto bene rifugio per eccellenza: l'11 giugno il prezzo ha registrato una variazione giornaliera pari all’1%, sfiorando i 56 dollari al grammo. Secondo il Sole24Ore l'oro, in quanto safe-haven asset, beneficerebbe della situazione attuale grazie anche alla forte correzione delle Borse di giovedì.
Una certa frenesia sui mercati è stata rilevata anche dall’indice VIX, misura della volatilità: in seguito all’annuncio di Powell e ai timori legati alla seconda ondata ha sfondato i 40 punti, dopo essersi attestato per settimane intorno ai 30 punti. Nonostante il VIX si trovi attualmente su livelli più bassi di quelli di marzo, massimo storico dal 2008, il livello risulta ancora molto alto.

In conclusione, l'analisi del prezzo del petrolio e del rame, indicatori sintetici del sentiment sulla domanda, e del prezzo dell’oro, interprete dell’incertezza sui mercati, non rappresenta soltanto un elemento chiave per il monitoraggio dell'andamento congiunturale dei prezzi delle commodity: la loro analisi congiunta costituisce infatti anche un utile supporto nella lettura dei principali fenomeni in atto sui mercati internazionali.