Il Dottor Copper si conferma un anticipatore delle tendenze
Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 13 luglio 2020
Pubblicato da Cosimo Natoli. .
LME Non Ferrosi Analisi settimanale LMEDINAMICA SETTIMANALE
La scorsa settimana, rispetto alla precedente (venerdì su venerdì), è stato registrato un rialzo dei prezzi che ha interessato 6 metalli su 6. In evidenza il rialzo dello zinco, seguito da quello del piombo. Le quotazioni dell’indice LMEX sono salite a quota 2842 $. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto è in zona ipercomprato. La chiusura settimanale è ben sopra le medie mobili a 10, 20, 40 giorni (indicazione rialzista). L’indice ha recuperato oltre il 50% del valore perso a causa della pandemia ed è ora vicino ai valori pre-pandemia. Guardando allo specifico caso del prezzo del rame, per questo metallo è come se la pandemia non fosse mai esistita.
COMMENTO MACROECONOMICO E PROSPETTIVE
La diffusione del contagio ha superato i 13 milioni di casi e tanto cresce la pandemia quanto la paura per le sue ricadute economiche a livello planetario. A questo timore appaiono immuni i mercati, che sembrano aver già superato e archiviato la pandemia, almeno a giudicare dall’andamento degli indici azionari, dove si rincorrono i rialzi. Per esempio, il Nasdaq ha registrato un ennesimo record storico, grazie ai progressi di titoli come Amazon e Apple.
Nell’ambito delle materie prime, inoltre, si registra l’andamento decisamente rialzista dell’oro, che ha toccato quota 1800 $ l’oncia e che sembra capitalizzare la cautela degli operatori di fronte all’incertezza. Il petrolio, invece, dopo i rimbalzi, prosegue ora nella sua fase laterale, aiutato dal nuovo record storico delle giacenze statunitensi, record sancito dal report EIA e da un consumo di benzine che rimane nettamente al di sotto della media stagionale. Tra i metalli non ferrosi, tutti in rialzo, spicca il rame, che si appresta a chiudere la sua ottava settimana consecutiva in positivo, toccando i massimi da sei mesi all’LME e azzerando del tutto l’effetto covid-19 sui prezzi. Insomma, il Dottor Copper – ovvero il rame – si conferma un anticipatore delle tendenze e continua a veder salire le proprie quotazioni.
È vero che le prime notizie di pandemia hanno portato le quotazioni del rame a scendere del 40% tra gennaio e marzo. Tuttavia, la strada del rialzo è stata presa immediatamente dopo le prime notizie di allentamento del lockdown, anche grazie agli ingenti stanziamenti dei governi di tutto il mondo e alle politiche monetarie ultra espansive delle banche centrali – e, soprattutto, grazie all’operatività speculativa di alcuni trader.
In questo momento, infine, il rame è sostenuto, da una parte, dalla ripresa della domanda cinese (primo consumatore mondiale di questa materia prima e dei metalli in generale) e, dall’altra, dalla crescita dei casi di contagio in Cile e Perù – che potrebbe avere ripercussioni più che significative sulla produzione mineraria dei prossimi mesi.
Andamento dei mercati finanziari e delle materie prime
Si segnalano rialzi tra i preziosi, con oro e argento che registrano i nuovi massimi annuali. In rialzo anche petrolio e gas naturale. Sui mercati valutari si segnala la flessione del dollaro e il rialzo dell’euro. Sale anche lo yuan cinese, sia contro dollaro sia contro euro.