Prezzo petrolio: da meno a più quaranta
La quotazione del barile torna sopra sopra la soglia critica dei quaranta dollari
Pubblicato da Claudia Ranocchia. .
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A metà aprile 2020, per la prima volta nella storia la quotazione del WTI ha registrato un valore negativo, toccando la soglia dei -38 dollari al barile, in seguito alla saturazione della capacità di stoccaggio presso i magazzini di Cushing (Oklahoma), delivery hub del WTI. Da quel giorno sul mercato del petrolio qualcosa è cambiato: i timori per un prezzo troppo basso, se non negativo, hanno condotto ad una risoluzione della guerra al prezzo tra Arabia Saudita e Russia, e tutti i principali produttori di greggio hanno applicato politiche restrittive all’offerta. Queste misure sembrano aver avuto effetto: la quotazione del barile infatti è in aumento, benchè non in maniera costante e lineare. Ulteriore fattore da considerare per la ripresa del prezzo del petrolio è anche l’allentamento dei lockdown, e la conseguente ripresa della domanda.
Da circa due settimane i tre principali benchmark del petrolio si attestano in media sui 40 dollari al barile.
La scorsa settimana hanno chiuso in positivo rispetto a due settimane fa: il Brent si è attestato intorno ai 43.4 dollari al barile (+0.2$), il WTI intorno ai 41.3 (+0.7$) e l’Oman/Dubai a 42.5 (+0.3$).
Andamento prezzo del petrolio |
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I rialzi registrati la scorsa settimana sono principalmente attribuibili a:
- Aspettative positive per un possibile vaccino contro il COVID19, nonchè alle notizie che in varie parti del mondo si stanno testando cure che sembrano presentare una buona risposta immunologica.
- Approvazione da parte degli stati membri della UE del Recovery Fund, che ha costituito per gli stessi grande prova di coesione e forza.
Soprattutto in seguito all’approvazione del piano di emergenza da 750 miliardi di euro, di cui 250 sono destinati all’Italia, il prezzo del petrolio ha registrato un forte balzo, pari al +3% rispetto al giorno precedente. In quella giornata il Brent ha sfiorato punte di 45 dollari al barile, massimo dall’inizio della pandemia. Il giorno seguente la quotazione è rientrata sui livelli dei giorni precedenti, spinto anche da un lieve aumento delle scorte di petrolio statunitensi.
Le scorte di petrolio statunitensi rappresentano, infatti, un ulteriore fattore chiave che muove il mercato del petrolio. Allo stato attuale, le scorte USA si trovano ancora sui livelli massimi dall’inizio del secolo, benchè su un trend di costante discesa. Il grafico che segue riporta il tasso di variazione settimanale delle scorte statunitensi.
Andamento delle scorte di petrolio statunitense |
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Dal grafico emerge che, a seguito del picco registrato ad aprile (giorni in cui il WTI ha registrato -38 dollari al barile), il tasso di variazione ha segnalato un progressivo rallentamento, toccando anche valori negativi due settimane fa.
In conclusione, alle attuali condizioni di domanda in ripresa, restrizioni alla produzione e lento assorbimento delle scorte, ci si attende per i prossimi mesi la prosecuzione del trend di recupero del prezzo del petrolio.