Luglio come giugno, il recupero dei prezzi è ancora lontano
Nonostante lievi segnali di ripresa, i prezzi si trovano su livelli nettamente inferiori al 2019
Pubblicato da Claudia Ranocchia. .
Energetici Ferrosi Preziosi Fibre Tessili Alimentari Chimici Organici Plastiche ed Elastomeri Legno e Carta Chimica: Specialty Chimici Inorganici Non Ferrosi Petrolio Congiuntura
Il mese di luglio conferma la dinamica di giugno: l’indice totale dei prezzi delle materie prime è in recupero mentre quello degli Industriali segnala stabilità.
Il grafico che segue riporta l’indice totale delle materie prime e l’indice degli Industriali, i valori sono in euro.
Grafico 1: Indici dei prezzi delle materie prime |
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Dal grafico emerge:
- la frenata dell’Indice degli Industriali rispetto alla caduta registrata nei primi quattro mesi del 2020,
- il lento recupero dell’indice totale, sostenuto dalla ripresa del petrolio.
Da gennaio ad aprile l’indice totale ha perso circa -26% del valore, da quando è in ripresa è aumentato circa del +7% e ciò testimonia che a fronte di un repentino e brusco calo la fase di recupero sarà diametralmente lenta. La dinamica è sostenuta dal prezzo del petrolio, che da maggio ha guadagnato circa il +27% e a luglio si è stabilizzato sopra la soglia critica dei 40 dollari al barile ma i livelli rimangono nettamente inferiori a quelli del 2019. Infatti nonostante anche l’indice totale segnali un recupero, i suoi livelli sono più bassi rispetto a quelli dello scorso anno (-24%).
Per quanto riguarda l’Indice degli Industriali, questo a luglio conferma la stabilità di giugno e potrebbe avere trovato un pavimento, con un livello di minimo superiore alle due precedenti crisi (2008-2009, 2016).
Dall’inizio del 2020 ha perso in euro circa -7.2%, segnalando l'inasprirsi di una flessione già in atto nel 2019;
attualmente la variazione tendenziale si attesta intorno al -12%.
Nel dettaglio delle singole merceologie, da quando la pandemia ha colpito il mondo è passato più di un semestre e tra le merceologie più colpite ci sono le Fibre Tessili, insieme agli Energetici e quindi di conseguenza la Chimica Organica. In questi sette mesi l’Indice delle Fibre Tessili ha perso circa il -17%; a luglio nella dinamica tendenziale registra una forte contrazione, pari al -22%. .
La filiera della moda è stata infatti ampiamente colpita dagli effetti del lockdown, come la caduta della domanda e l’aumento delle scorte.
A fronte del crollo della domanda i produttori non hanno potuto ridurre l’offerta in maniera significativa in modo da poter controbilanciare gli effetti del calo della domanda e quindi sono stati costretti ad accumulare la merce invenduta, come raccontato in un precedente articolo. Inoltre i beni della filiera tessile non sono prodotti deperibili, pertanto posso essere messi a scorta per lunghi periodi, e non sono considerati beni strategici e/o necessari, contrariamente alla filiera alimentare.
In questi sette mesi gli Alimentari sono stati gli unici, insieme ai Preziosi, a registrare variazioni tendenziali positive seppure di intensità contenuta (la massima variazione in euro è stata pari a +2% a febbraio). A luglio questa dinamica si conferma e l’Indice degli Alimentari rimane stabile (+0.5%). Data la natura di questi beni, la domanda è riuscita a sostenerne il prezzo.
Per quanto riguarda tutte le merceologie, il grafico che segue ne riporta le variazioni tendenziali.
Grafico 2: Luglio 2020, variazioni % in euro rispetto a Luglio 2019
Fonte: PricePedia
I Non Ferrosi e i Ferrosi accusano la caduta meno intensa rispetto agli altri indici, rispettivamente pari a -9.8% e -10.7% Seguono Chimica per l’Industria e Legno e Carta che registrano variazioni circa del -13%. In negativo e con forte intensità ci sono Plastiche ed Elastomeri e Chimica Inorganica, che si attestano intorno al -15.6% e -17.1%. Tra i settori più colpiti con variazioni superiori al -20% ci sono le Fibre Tessili (-22%) e i Chimici Organici (-26%), trascinati dalla caduta degli Energetici (-39%).
A posizionarsi nella parte opposta del grafico ci sono gli Alimentari, che registrano stabilità (+0.5%), e i Preziosi (+28.5%), che catturano l’incertezza presente sui mercati.