La ripresa estiva dei metalli non ferrosi
Le quotazione al LME fanno ben sperare per una ripresa dei mercati
Pubblicato da Claudia Ranocchia. .
Non Ferrosi Congiuntura
Nel corso dei mesi estivi si sta assistendo ad un lento recupero dell’economia globale dal crollo di inizio anno, sulla base di quanto emerge dall'andamento degli indicatori di borsa e dei prezzi delle materie prime.
Dopo lo strapiombo di primavera, la borsa americana e tedesca hanno registrato un rimbalzo, e si stanno progressivamente avvicinando ai livelli pre-crisi; in netta ripresa la borsa cinese, su livelli di massimo storico.
Nel campo delle materie prime, il prezzo del petrolio risulta in crescita, oltre la soglia psicologica dei 40 dollari al barile, così come i prezzi dei metalli non ferrosi.
I grafici che seguono riportano l’andamento giornaliero e il confronto tra la quotazione spot e future di alcuni dei principali metalli non ferrosi: alluminio, rame, nichel e zinco.
Andamento prezzo dei metalli non ferrosi |
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Dai grafici emerge una chiara dinamica: una ripresa delle quotazioni spot e future dei principali metalli non ferrosi, che trova spiegazione nelle aspettative positive per il lento recupero della domanda globale.
Una spinta significativa è stata registrata di recente, a metà agosto. La ripresa è stata guidata per la maggior parte dalla domanda cinese, la quale sta impiegando questi materiali per la ripartenza del settore dell’edilizia, dell’elettronica e dei trasporti. Il paese asiatico è infatti tra i principali consumatori di metalli non ferrosi.
Se quindi da un lato sussiste una dinamica comune per tutti i metalli, dall’altro emerge come il mercato dell’alluminio, del nichel e dello zinco siano tutti in una fase di contango, mentre solo in quello del rame la quotazione spot e future risultano perfettamente allineate.
La prima situazione implica che domanda e offerta sono bilanciate: i mercati sono quindi in equilibrio. Nel secondo caso, invece, la forchetta tra il prezzo spot e future dei primi mesi del 2020 si è tanto assottigliata da minimizzare il differenziale di prezzo. La ripresa della domanda e la riduzione dell’offerta in Sud America hanno contribuito infatti a ridurre la situazione di contango.
Il riallineamento è dovuto ad un incremento nelle variazioni giornaliere più intense della quotazione spot a fronte di quella future; l’aumento più forte è stato registrato il 19 di agosto, pari a +2.7%. Attualmente il rame viene trattato a 6580 dollari alla tonnellata, attestandosi su un livello superiore rispetto a quello dello stesso periodo dello scorso anno.
Per quanto riguarda alluminio, nichel e zinco, questi registrano la stessa dinamica: un recupero rispetto al dato drammatico di inizio 2020, ma un valore inferiore a quello del 2019. Attualmente questi vengono trattati rispettivamente a 1735, 2430 e 14862 dollari al tonnellata.