Il greggio è ormai stabile sopra i quaranta dollari

L’uragano Laura ha mosso il mercato del petrolio, ma i timori sono successivamente rientrati

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La scorsa settima si è assistito ad un lieve aumento delle quotazioni del petrolio, che chiudono in rialzo rispetto a due settimane fa. Il Brent si ferma a 45.6 dollari al barile (+0.27$), il WTI a 43.4 (+0.46$) e l’Oman/Dubai a 45 (+0.58$). Il lieve aumento è dovuto ai timori degli eventuali dei danni dell’uragano Laura nel golfo del Messico.

Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

La tempesta che si è abbattuta sul golfo del Messico ha dunque spinto le quotazioni al rialzo; gli incrementi più significativi sono stati registrati nei primi giorni della scorsa settimana, quando il petrolio ha segnato in media un incremento rispetto alla chiusura di due settimane fa, pari a +0.7 dollari al barile. Per limitare i danni, infatti, alcuni impianti offshore nel golfo del Messico sono stati temporaneamente chiusi, con la conseguente decurtazione di circa 1.5 milioni di barili al giorno di produzione americana di petrolio. Nei giorni successivi i danni provocati dall’uragano non sono stati così devastanti come da attese e il petrolio, dopo il picco di martedì, è rientrato sui livelli di inizio settimana.

Anche questa settimana il petrolio ha registrato oscillazioni attorno ai 40 dollari al barile, non scendendo mai al di sotto della soglia critica. Ad agosto il prezzo segna il quarto mese consecutivo di recupero, per una ripresa complessiva del 60% rispetto al minimo storico di aprile.
Un recupero totale della domanda è ancora lontano, ma i produttori si stanno impegnando per far assorbire l’eccesso di offerta. L’ultimo segnale della volontà di un riequilibrio del mercato risale alla scorsa settimana, quando gli Emirati Arabi hanno annunciato ulteriori tagli alla produzione per i prossimi due mesi.