Si conclude il rimbalzo del petrolio: stabile poco sopra i 40 dollari
L’incremento dei contagi in USA genera nuova incertezza sui mercati e mette a repentaglio il recupero della domanda
Pubblicato da Matteo Cavallo. .
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La scorsa settimana si è aperta con una nuova flessione generalizzata del prezzo del petrolio, a causa di una nuova ondata di contagi nei principali stati USA. Secondo gli analisti di ANZ (Reuters), l'aumento dei contagi potrebbe condurre a nuove misure di contenimento, riducendo la mobilità e contraendo conseguentemente la domanda di carburante.
A bilanciare gli effetti della debolezza della domanda sul prezzo potrebbero però inserirsi diversi scioperi, come quello programmato per il 30 settembre dai lavoratori della Norwegian Oil and Gas Association (NOG).
Venerdì il WTI Spot si è attestato poco sopra la soglia dei 40 dollari al barile, toccando quota 40,25 dollari, con uno scarto di -0.86 dollari rispetto alla settimana precedende; il Brent ha chiuso la settimana sui 41,92 dollari (-1,23 dollari), mentre l’Oman/Dubai ha perso solo 0,41 dollari, chiudendo la settimana sui 41,60 dollari.
Andamento prezzo del petrolio |
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Si conferma quindi una forte vulnerabilità del prezzo del petrolio, così come segnalato la scorsa settimana.
Nuovi avvenimenti obbligano gli operatori economici a prestare particolare attenzione, nelle prossime settimane, alle evoluzioni geopolitiche. Il riaccendersi delle tensioni tra Armenia e Azerbaigian tocca le sorti dell’approvvigionamento mondiale di petrolio, dal momento che lo scontro potrebbe svilupparsi su un territorio strategico: trattasi del Caucaso meridionale, uno dei principali snodi internazionali di gas e petrolio. Tra poco più di un mese, anche le elezioni statunitensi potrebbero giocare un ruolo chiave nelle fluttuazioni del greggio: il dollaro potrebbe infatti mostrarsi particolarmente debole.