Greggio sopra i quaranta dollari, può durare?

La scorsa settimana la reattività del petrolio è tornata in campo

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Balzo del petrolio la scorsa settimana, che ha portato la quotazione del greggio a recuperare quanto perso da fine settembre. Venerdì il Brent si è fermato a 42.9 dollari al barile (+3.6$), il WTI a 40.6 (+3.5$) e l’Oman/Dubai a 42.3 (+3.8$). Si tratta della prima crescita sostenuta dopo tre settimane di caduta.

Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

Le proteste del sindacato dei lavoratori offshore in Norvegia, che hanno causato una riduzione dell’output di gas e petrolio pari al 25%, ed una tempesta sul Golfo del Messico, che ha distrutto circa il 92% della produzione del golfo, hanno spinto il petrolio ad un aumento di circa quattro dollari nel corso della settimana.
È probabile però che l’effetto di questi eventi sia provvisorio: data l’attuale fragilità della domanda e reattività del prezzo del barile, ci si attende infatti una correzione al ribasso sui quaranta dollari al barile nei prossimi giorni. Già venerdì scorso il greggio ha rallentato rispetto alla chiusura di giovedì.

Per quanto riguarda fattori di carattere più strutturale, due settimane fa la Libia ha ripreso la produzione di greggio, mentre la scorsa settimana la compagnia di stato venezuelana PDVSA ha segnato il record degli ultimi sei mesi nelle operazioni di blending, grazie alla ripresa delle attività di alcuni upgraders. Rimane incerto però se la compagnia sia in grado di mantenere questi livelli produttivi, a causa della mancanza di investimenti in infrastrutture.