Differenze tra i prezzi delle commodity industriali
Il diverso recupero dei prezzi in Cina ed Europa
Pubblicato da Pasquale Marzano. .
Indicatori Congiunturali Determinanti dei prezziNell’articolo della scorsa settimana abbiamo analizzato l’andamento dei prezzi delle materie prime in Europa ad ottobre: il sentiero di recupero che i prezzi stanno percorrendo risulta caratterizzato da forte incertezza, derivante soprattutto dall'avvio di nuove ondate di contagi in Europa, come testimonia il seguente grafico che raffigura l’andamento della pandemia da Covid-19 nell'Unione.
Nuovi casi giornalieri Covid-19 in Europa, 1 Marzo/3 Novembre 2020 |
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La nuova emergenza sanitaria in Europa ha portato molti governi ad introdurre misure restrittive, che hanno riguardato prevalentemente i servizi. La diminuzione a 46.9 del PMI dei responsabili degli acquisti nei settore dei servizi di ottobre, a fronte di PMI per l’industria ampiamente superiore a 50, ripropone la maggior vulnerabilità dei servizi nell'attuale crisi economica.
In Cina, invece, la situazione appare diversa: il numero dei nuovi contagi giornalieri rimane contenuto, attorno all'ordine di grandezza di circa 50 nuovi casi al giorno. La differente situazione sanitaria, e la conseguente diversa fase del ciclo economico in cui si trovano l’Europa e la Cina, si riflette sui prezzi delle commodity industriali.
Confronto tra i prezzi delle commodity industriali
Di seguito viene illustrato il confronto tra l’indice dei prezzi delle commodity industriali della Cina e quello dell’Europa, sia in euro che in dollari.
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Dai grafici si può notare come la dinamica delle due serie sia molto simile a prescindere dalla valuta considerata. Per gli indici in euro la correlazione è pari a 0.80, mentre per quella in dollari è addirittura pari 0.95.
La dinamica dell’indice europeo tende a seguire quella dell’indice cinese e ciò appare più evidente nel secondo grafico (in $). Focalizzandosi sugli ultimi mesi, si può notare come i prezzi delle commodity cinesi abbiano subìto un crollo ad aprile; la caduta dei prezzi europei, invece, si verifica nel mese di maggio.
Rispetto al punto di minimo toccato durante la pandemia (aprile per i prezzi in Cina e maggio per i prezzi in Europa), i prezzi delle commodity industriali cinesi in dollari sono cresciuti, ad oggi, del 30%, mentre quelli europei del 9.6%. Il tasso di crescita dei prezzi europei risulta inferiore se si considera come valuta la moneta unica (+1.4%).
Ciò che emerge dal confronto della dinamica dei prezzi delle commodity industriali, a prescindere dalla valuta considerata, è che i prezzi cinesi hanno recuperato più velocemente rispetto ai prezzi europei. Le spinte alla crescita dei prezzi delle materie prime sono più intense sul mercato cinese, e da esso si trasferiscono sul mercato europeo, via mercati finanziari in modo più rapido, e via i mercati fisici in modo più lento.
Indicazioni dal PMI manifatturiero
Quanto visto dal lato dei prezzi sembra essere confermato dal PMI dei responsabili degli acquisti nell’industria. Sia per la Cina che per l’Europa, l’indice registra ad ottobre valori superiori a 50, segnalando una crescita rispetto al mese precedente delle attività industriali in entrambe le aree considerate.
L’Europa è trainata soprattutto dalle performance di Germania, Italia (il PMI tocca il punto di massimo degli ultimi 31 mesi in entrambi i Paesi) e Spagna. Per la Cina, l'attività manifatturiera è stata trainata soprattutto dalla domanda interna che è cresciuta ad un ritmo maggiore rispetto a quella estera, come si legge nel comunicato relativo al PMI cinese.
Tuttavia, la cautela è d’obbligo. La seconda ondata di contagi e le conseguenti misure di lockdown che i Paesi europei hanno adottato potrebbero frenare il timido recupero dei prezzi e delle attività industriali. La Cina non è esente da effetti a catena: una minore attività in Europa potrebbe infatti rallentare la domanda di prodotti cinesi e, di conseguenza, la generalità della sua produzione industriale.