Significativi aumenti di prezzo sul comparto alimentare dei cereali, verso i livelli prepandemici

I semi di soia e il mais in ripresa dopo la caduta di primavera

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Alimentari Congiuntura

Dopo l’affondo di primavera, i prezzi del comparto degli alimentari sono in una fase di un recupero “fisiologico”: nei mesi più recenti l’indice di prezzo degli Alimentari ha infatti registrato una serie di variazioni, seppur lievi, dal segno positivo. Questa dinamica è stata parzialmente sostenuta dalla ripresa del prezzo dei cereali, che pesa sul totale dell’indice per circa il 40%. Il grafico che segue riporta l’indice di prezzo in euro degli Alimentari e dei Cereali1.

Grafico 1: Indice degli Alimentari e dei Cereali
Indice degli Alimentari e dei Cereali

Nel lungo periodo gli indici degli Alimentari e dei Cereali hanno un andamento simile, benché quest’ultimo sia caratterizzato da maggiore volatilità: nei bienni 2012-2014 e 2018-2020 l’indice dei Cereali ha infatti registrato variazioni positive più intense.
Nelle dinamiche più recenti, l’indice dei Cereali è stato sostenuto dai significativi rialzi dei prezzi del mais, dei semi di soia e di colza, che stanno disegnando un netto rimbalzo rispetto ai ribassi della scorsa primavera.

Con riferimento al mercato del mais e dei semi di soia, le rispettive serie storiche del prezzo doganale segnalano un aumento tale da portare il livello in euro di novembre al di sopra di quello di gennaio. Attualmente il prezzo in euro del mais è pari a 176 euro alla tonnellata e quello dei semi di soia a 366.
A giustificare il recupero nei prezzi doganali è il forte rialzo delle rispettive quotazioni sul mercato di Chicago (CME).

Grafico 2: Prezzo del mais
Prezzo del mais
Grafico 3: Prezzo dei semi di soia
Prezzo dei semi di soia

Le quotazioni del mais e dei semi di soia hanno infatti recentemente registrato le variazioni trimestrali più intense e repentine dell’ultimo quinquennio: tra settembre e novembre hanno guadagnato rispettivamente il 27% e il 25%, portando i prezzi di mais e semi di soia a superare quelli di gennaio. Attualmente le quotazioni mensili sono trattate rispettivamente a 138 e 351 euro alla tonnellata.
Il dipartimento delle politiche agricole statunitense (USDA) motiva questo repentino incremento come conseguenza della caduta delle scorte, caduta legata non ad una riduzione della produzione, bensì ad un aumento significativo della domanda da parte della Cina. Secondo un articolo di Reuters, le vendite statunitensi verso la Cina di soia e mais avrebbero battuto le aspettative di mercato, innescando quindi il forte aumento di prezzo.

Il caso dei semi di soia

Gli effetti della massiva domanda cinese di beni alimentari sono ben evidenti sul mercato dei semi di soia. I principali fornitori della Cina sono il Brasile e gli USA; in particolare il paese sudamericano copre circa il 65% del totale delle importazioni. Il Brasile rappresenta inoltre il primo esportatore mondiale di semi di soia, con una quota di mercato di circa il 50%.
Il Brasile ha affermato che, per rispettare gli impegni con la Cina e quindi soddisfarne completamente la domanda, nel corso dell’anno ha venduto al di sopra della propria disponibilità, assorbendo quindi parte della produzione brasiliana di semi di soia destinata al mercato interno. Per soddisfare la domanda interna il paese è stato costretto a rivolgersi al mercato estero, abrogando le tariffe sulle importazioni e approvvigionandosi anche al di fuori dell’area Mercosur (fonte: Forbes).
Il Brasile non è riuscito, però, a soddisfare completamente la domanda cinese, generando un incremento della domanda cinese verso altri produttori, come gli Stati Uniti2; ciò ha causato una repentina inversione di rotta del prezzo dei semi di soia, riportandolo sui livelli antecedenti alla guerra commerciale. I semi di soia sono stati tra i principali temi della guerra commerciale tra USA e Cina; l’apertura asiatica al mercato d’oltreoceano potrebbe essere tra i primi tasselli verso la risoluzione finale di questo conflitto.


(1) L’indice dei cereali è costruito sulla base dei prezzi in indice di semi di soia, mais, granturco, avena, orzo e semi di colza. I prodotti sono stati pesati sulla base delle quote risultanti a livello di importazioni europee di cereali nel 2017.
(2) La Cina si è rivolta anche ad altri produttori, quali Argentina e Paraguay.