Che anno è stato. Che anno sarà

Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 21 dicembre 2020

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LME Non Ferrosi Analisi settimanale LME

DINAMICA SETTIMANALE

Andamento non ferrosi

 

La scorsa settimana, rispetto alla precedente (venerdì su venerdì), è stato registrato un rialzo dei prezzi che ha interessato 5 metalli su 6. In evidenza il rialzo del rame, seguito da quello del nichel. Le quotazioni dell’indice LMEX sono salite a quota 3522.3 $ sui massimi pluriennali. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto è in zona ipercomprato, il che lascia presagire uno storno dei prezzi nel breve termine. La chiusura settimanale è ben sopra le medie mobili a 10, 20 e 40 giorni (indicazione rialzista). L’indice ha recuperato tutto il valore perso a causa della pandemia e ha segnato i nuovi massimi pluriennali.

COMMENTO MACROECONOMICO E PROSPETTIVE

Questo 2020 sarà ricordato a lungo e per tante ragioni. Mentre scriviamo, nel mondo, si contano oltre 75 milioni di contagi e oltre 1.7 milioni di decessi, numeri in costante aggiornamento.

Quest’anno lo ricorderemo anche per una gravissima crisi economica. Salvo pochissime eccezioni, a fine anno tutto il mondo vedrà il segno meno davanti ai principali indicatori economici, a cominciare dal PIL – giusto per dare qualche numero, il PIL globale 2020 si contrarrà del 4.4%. Ovunque sono cresciute le misure statali per sostenere le aziende più colpite dal crollo della domanda. I tassi di disoccupazione sono aumentati ovunque. In Italia le ore di cassa integrazione hanno superato la cifra record di 4 miliardi.

Nonostante tutto ciò, guardiamo al 2021 con ottimismo, grazie ai vaccini, che sono già in somministrazione in vari Paesi. Si calcola che l’anno prossimo qualche miliardo di persone sarà stato vaccinato. Secondo gli economisti, ovunque l’economia segnerà un rimbalzo, ma per tornare ai livelli pre-Covid-19 non basterà il 2021.

Se però guardiamo ai mercati e prendiamo a riferimento i prezzi delle singole commodity, vediamo decisamente un altro scenario. Per esempio, nel comparto dei metalli non ferrosi, il prezzo del rame, alla vigilia dell’allarme “pandemia”, era sopra i 6300 $/ton. Il 23 marzo era sceso a 4461 $/ton (–41%). Oggi viaggia verso gli 8000 $/ton, con un recupero di quasi l’80%.

Nel mercato dell’alluminio c’è la stranezza del primario e secondario. A inizio anno la quotazione dell’alluminio primario era 1805 $/ton e quella del secondario 1335. Il 18 dicembre erano rispettivamente a 2059 e 1890 $/ton, con le seguenti performance: +14% per il primario e +41% per il secondario. Lo spread di inizio anno si è praticamente azzerato.

Il prezzo del petrolio Brent a inizio anno era a 64.10 $/barile e il 28 aprile era sceso a 16 $ (–75%). Oggi viaggia verso i 52 $ (+70%).

Il mercato mondiale del rame è in deficit (tra domanda e offerta), mentre quello dell’alluminio e del Brent sono in surplus.

Se questo è quello che è successo nelle borse, sul mercato reale, dove si compra e si vende rame o petrolio fisico, le cose non sono state molto diverse. Il ribasso dei prezzi rifletteva il crollo della domanda, così come il forte rialzo dai minimi riflette la crescita dei consumi e, soprattutto, le aspettative – troppo gonfiate – di un proseguimento della crescita della domanda nel 2021 grazie ai vaccini.

A fine 2020 ci saranno molte aziende e molti Paesi che non brinderanno, mentre ci saranno pochi che avranno molto da festeggiare. Sicuramente potrà festeggiare la Cina, che, in quest’anno funesto per i più, è divenuta il player economico più importante a livello mondiale. Tra le economie più sviluppate sarà l’unica a chiudere l’anno col segno “più”. Dalla sua parte la Cina ha avuto il fatto di essere stata il primo Paese a confrontarsi col Covid-19 e anche il primo a uscirne. Il controllo assoluto sul contagio ha fatto la differenza, dando al Dragone un fenomenale vantaggio temporale e, quindi, competitivo sul resto del mondo. Inoltre, il recente accordo RCEP la renderà ancora più forte.

Andamento dei mercati finanziari e delle materie prime
I metalli non ferrosi chiudono l’anno in forte rialzo e tutti sui massimi annuali. Per ora lo storno atteso non si è manifestato e rame, nichel, zinco, stagno e alluminio secondario restano in ipercomprato.
Tra i metalli preziosi, rialzi settimanali per tutti e performance positive da inizio anno.
Petrolio e gas in rialzo su base settimanale e performance positive da inizio anno.
Sui mercati valutari, nuovo allungo dell’euro sul dollaro, che supera quota 1.22 (bene per l’import, male per l’export).
Nel 2021 i consumi sono attesi in crescita e perciò vedremo ancora il toro su tanti mercati.