2021, anno di speranza e crescita economica
Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento dell’11 gennaio 2021
Pubblicato da Cosimo Natoli. .
LME Non Ferrosi Analisi settimanale LMEDINAMICA SETTIMANALE
La scorsa settimana, rispetto alla precedente (venerdì su venerdì), c’è stato un rialzo dei prezzi che ha interessato 5 metalli su 6. In evidenza il rialzo dello stagno, seguito da quello del rame. Le quotazioni dell’indice LMEX sono salite a quota 3544.5 $ sui massimi pluriennali. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto è vicino alla zona ipercomprato, il che lascia presagire uno storno dei prezzi nel breve termine. La chiusura settimanale è ben sopra le medie mobili a 10, 20 e 40 giorni (indicazione rialzista). L’indice ha recuperato tutto il valore perso a causa della pandemia e ha segnato i nuovi massimi pluriennali.
COMMENTO MACROECONOMICO E PROSPETTIVE
Il 2020 è stato archiviato e sarà sicuramente ricordato a lungo come annus horribilis, a causa della pandemia e alle sue gravissime ripercussioni economiche, con una recessione globale che ha pochissimi esempi storici. Dal lato dei prezzi delle materie prime, il 2020 ha avuto due facce: la prima va da gennaio a marzo-aprile e ha visto un crollo generalizzato dei prezzi. La seconda, dalla primavera a oggi, ha visto un rimbalzo con tassi di volatilità molto alti.
La pandemia non ha inciso sulla performance annuale dei prezzi dei metalli non ferrosi, mentre ha inciso negativamente sull’indice generale dei prezzi delle materie prime (CRB Index) e molto negativamente sui prezzi del petrolio e del gas naturale.
Per quanto riguarda la volatilità dei prezzi, la pandemia ha lasciato il segno sia sui metalli, sia sul petrolio (304%) e il gas naturale (242%). Tassi altissimi, che fanno del 2020 uno degli anni più volatili degli ultimi decenni.
Cosa ci aspetta nel 2021?
Le previsioni macroeconomiche sono tutte concordi nel dire che il 2021 registrerà una crescita economica importante – sempre che non ci sia una terza ondata e nuovi lockdown generalizzati. Maggiore crescita economica comporterà maggiore consumo di materie prime, che difficilmente sarà bilanciato da un’offerta adeguata. Questo sarebbe lo scenario ideale per i mercati delle commodities, che, non a caso, sono tornati ad attirare l’interesse degli speculatori, dopo un decennio di progressivo ritiro dal settore di molte delle grandi banche ed hedge funds.
L’avvio del 2021 sembra confermare questo scenario. Per Goldman Sachs si starebbe preparando un nuovo super ciclo delle materie prime, analogo – per durata e intensità – a quello scatenato vent’anni fa dall’inattesa accelerazione dell’economia e delle importazioni cinesi. Del resto, già da ottobre e novembre 2020, quando è apparso chiaro che la campagna vaccinale sarebbe iniziata presto, i fondi sono tornati in forze a scommettere sulle materie prime, assumendo posizioni sempre più rialziste. Così, contro ogni pronostico, il comparto – alimentato dalla speculazione – si è lasciato alle spalle lo shock da coronavirus con una rapidità eccezionale.
Il prezzo del rame, in questo inizio 2021, ha già bruciato l’ennesimo record, spingendosi fino a 8238 dollari per tonnellata al London Metal Exchange, il massimo dal 2013. Il Brent – più che raddoppiato dalla primavera scorsa – è arrivato a sfiorare i 55 dollari al barile, accelerando il rally dopo l’annuncio del nuovo taglio di produzione saudita. Effetto Covid19 cancellato anche per il WTI, precipitato sotto zero ad aprile e ora saldamente sopra la soglia dei 50 dollari, ai massimi da undici mesi.
In conclusione, la volatilità dei prezzi resterà su livelli piuttosto elevati ancora per molto tempo e sarà in balia delle news economiche, finanziarie, sanitarie. Per gli acquisti di metallo, occorre monitorare costantemente il mercato per sfruttare al meglio gli storni, che sicuramente non mancheranno.
Andamento dei mercati finanziari e delle materie prime
Borse azionarie in piena euforia con tanti indici che aggiornano i massimi pluriennali.
In rialzo i prezzi delle materie prime-CRB Index.
Euforia nel comparto dei metalli non ferrosi con nuovi massimi pluriennali per rame, nichel, stagno.
Tra i metalli preziosi, in ribasso oro e argento e in rialzo platino e palladio.
In rialzo i prezzi del petrolio e del gas naturale.
Tra le valute, in leggero rialzo il dollaro, euro in ribasso. Yuan in rialzo su dollaro ed euro.