Il barile festeggia l’arrivo di Biden alla casa bianca, nonostante le annunciate politiche verdi

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Alla chiusura di venerdì le quotazioni del greggio si sono stabilizzate sui livelli di due settimane fa: il Brent si è fermato a 55.4 dollari al barile (+0.3$), il WTI a 52.2 (-0.1$) e l’Oman/Dubai a 54.2 (-0.04$). A fronte di un andamento crescente nei primi giorni, e poi calante alla chiusura settimanale, la quotazione future registra invece una lieve caduta a chiusura della settimana: questa dinamica ha contribuito ad allargare la forchetta e quindi la backwardation.

Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

La crescita di inizio settimana è dovuta alle aspettative positive dei mercati, a seguito dell’ufficializzazione di Joseph Biden come presidente degli Stati Uniti d’America: i mercati finanziari si aspettano infatti degli stimoli da parte del governo, che possano risollevare la crescita economica statunitense. In linea generale, tutti i mercati finanziari hanno festeggiato l’arrivo del nuovo presidente Biden alla Casa Bianca.

Nelle recenti settimane ci si è interrogati su quale potesse essere la linea della nuova amministrazione USA in merito al comparto degli energetici; già nei primi giorni a Washington, le politiche che stanno emergendo sembrano chiare e in netto distacco rispetto a quelle del predecessore. Biden ha infatti annunciato un rientro degli USA all’interno dell’accordo di Parigi per il cambiamento climatico, dal quale il paese era ufficialmente uscito nel 2019, annullato il permesso per l'oleodotto Keystone e sospeso le perforazioni previste nell'Artico. Questa decisione ha dato il segnale di una volontà di non incentivare l’intero comparto petrolifero e di avere un approccio orientato ad una crescita economica sostenibile e verde, cercando di limitare l'utilizzo delle risorse fossili.
Se queste politiche ambientali si dovessero confermare, nonché inasprirsi, ciò comporterebbe un appiattimento della produzione americana di petrolio, con la diretta conseguenza di un aumento dei prezzi.

Nei giorni successivi, terminato l’entusiasmo, il prezzo ha perso qualche punto in seguito ad un aumento delle scorte di petrolio statunitense. A prescindere dalle oscillazioni giornaliere, nelle medie settimanali le quotazioni del petrolio rimangono su livelli relativamente alti, prossimi a quelli di febbraio 2020.
Avere una previsione sul prezzo 2021 rimane difficile, data l’elevata incertezza globale; il driver principale è la rapidità delle campagne vaccinali e quindi la prontezza con la quale si uscirà dalla pandemia. Intanto l’EIA prevede il valore annuale del Brent e WTI rispettivamente pari a 52.7 e 49.7 dollari al barile, come raccontato in un precedente articolo.