Il prezzo del petrolio continua a segnare nuovi record

A febbraio, aumenti percentuali a doppia cifra per il prezzo del greggio

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Da inizio febbraio ogni settimana il prezzo del petrolio batte un nuovo record, e la chiusura di venerdì 12 febbraio segna il massimo da gennaio 2020: il Brent chiude rispetto a due settimane fa a quota 62.4 dollari al barile (+3.1$), il WTI a 59.4 (+2.6$) e l’Oman/Dubai a 60.2 (+2.6$).

Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

Da inizio mese le quotazioni del petrolio sono cresciute dell'11%; il rialzo è stato così intenso che, nelle medie mensili, la variazione tendenziale è tornata a mostrare segno positivo per la prima volta dall’inizio della crisi sanitaria. Se la corsa del petrolio dovesse continuare nei prossimi giorni, o dovesse verificarsi una stabilizzazione su questi livelli, il prezzo del petrolio in dollari concluderebbe la seconda parte della fase a “V”, ovvero il recupero totale rispetto al dramma della scorsa primavera, tornando a crescere.

Il prezzo del petrolio era già tornato a crescere nella prima parte dell’anno, subendo però un arresto temporaneo a metà gennaio a causa del ritorno a regimi di lockdown in Europa ed in Cina, e il rallentamento nella distribuzione dei vaccini. Ad oggi, con la ripresa della campagne vaccinali e l’allentamento delle misure, specialmente in Asia, il barile è tornato a recuperare punti.
Il prezzo del petrolio riflette quindi la speranza per una rapida distribuzione dei vaccini, la loro efficacia per contrastare il virus e, di conseguenza, le aspettative di una ripresa sostenuta della domanda di combustibili nella seconda parte del 2021.
Oltre alle aspettative di medio termine, ulteriore sostegno al prezzo proviene dai tagli all’offerta attuati dall’OPEC - come raccontato nell'articolo della scorsa settimana - e dalla scorte di petrolio che continuano a diminuire. Secondo i dati dell’EIA, negli USA le scorte sono ai minimi da marzo 2020, segnando 9 settimane di calo continuo.

L’interrogativo che ora si pone è sulla sostenibilità di questa intensa corsa: gli analisti ritengono infatti che i prezzi si siano distaccati eccessivamente dal sostegno dei fondamentali, come si legge in un articolo di Reuters, crescendo dunque ad un ritmo troppo intenso. Inoltre, in un'ottica di medio periodo, un prezzo del barile alto potrebbe indurre i produttori ad aumentare la produzione, gravando sull’attuale eccesso di offerta.