A febbraio i non ferrosi continuano a crescere: siamo all’inizio di un super ciclo?

Analisi grafica dell’indice dei prezzi giornalieri

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LME Non Ferrosi Petrolio Superciclo Strumenti e Metodologie

I prezzi dei metalli non ferrosi registrano nuovi aumenti a febbraio, dopo la stabilizzazione avvenuta il mese scorso. Tra questi, il rame e lo stagno hanno superato rispettivamente la quota degli 8mila e dei 25mila dollari per tonnellata, toccando un punto di massimo dal 2013.
Date le caratteristiche dei metalli non ferrosi, beni omogenei con un mercato globale, la loro dinamica è spesso un indicatore del ciclo economico globale. In questo senso, un altro riferimento dei mercati globali è sicuramente il prezzo del petrolio. Anche quest’ultimo, nell’ultimo mese è stato interessato da un aumento che lo ha portato sopra i 60 dollari al barile.
La lettura congiunta di questi indicatori può aiutare a capire se mercati diversi hanno un’aspettativa comune sul futuro dell’economia.

Aspettative dei mercati

Da maggio 2020, sia i non ferrosi che il petrolio si trovano su un percorso di crescita e ciò ha spinto alcuni analisti ad ipotizzare l’inizio di un super ciclo delle commodity1.
Secondo gli analisti della JPMorgan (si veda Bloomberg), che scommettono su questa ipotesi, la spinta decisiva potrebbe arrivare dagli stimoli all’economia che molti paesi stanno mettendo in campo per far fronte alle conseguenze economiche della pandemia e, soprattutto dalla svolta green (piani di investimenti infrastrutturali per combattere il cambiamento climatico), che comporterebbero un impatto molto forte sulla domanda di metalli non ferrosi, utilizzati nella costruzione degli impianti per le energie rinnovabili (come ad esempio i pannelli solari), e per la produzione di veicoli elettrici. Si stima, infatti, che la quantità di metalli necessari alla realizzazione delle tecnologie green possa arrivare ad essere anche cinque volte maggiore rispetto a quella necessaria per le infrastrutture attualmente in uso.

Confronto tra le serie di prezzo

Per capire se l’andamento del prezzo del petrolio e dei non ferrosi possa indicare l’inizio di un super ciclo, sono stati messi a confronto il prezzo del Brent e un indice di prezzo dei metalli non ferrosi. Per costruire quest’ultimo, sono stati considerati i prezzi dei metalli non ferrosi quotati al LME e i pesi delle commodity sono stati assegnati sulla base delle dichiarazioni di import del 2019 dei paesi membri dell’UE27.
Nel grafico che segue vengono rappresentate le due serie storiche (fonte: DailyDataLab).

Confronto dati giornalieri, Indici in $ (2020 = 100)
Confronto dati giornalieri, Indici in $ (2020 = 100)

Come si può vedere dal grafico, le oscillazioni del petrolio sono molto più ampie rispetto a quelle dell’indice dei non ferrosi e ciò porta, in alcuni periodi, ad avere uno scostamento più o meno accentuato delle dinamiche delle due serie. Molto spesso, però le due dinamiche sembrano convergere, come per esempio nel periodo 2015-2018 e soprattutto dal 2020 in poi. La pandemia, e il conseguente crollo della domanda mondiale hanno portato prima ad una caduta dei prezzi e, successivamente, ad una ripresa, riallineando i due indicatori.

Il trend in atto sembra indicare delle aspettative comuni sui mercati globali di una forte ripresa nel prossimo futuro. Quanto questo futuro sarà vicino dipenderà ancora una volta dall’evoluzione dei contagi e dall’attuazione dei progetti infrastrutturali sui cui i paesi, soprattutto europei, stanno investendo.


(1) Con super ciclo si intende un periodo in cui si verifica una forte crescita strutturale della domanda di materie prime a fronte di un’offerta che non riesce ad adattarsi altrettanto velocemente