Materie prime in bull market

Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento dell’1 marzo 2021

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LME Non Ferrosi Analisi settimanale LME

DINAMICA SETTIMANALE

Andamento non ferrosi

 

La scorsa settimana, rispetto alla precedente (venerdì su venerdì), ha registrato un rialzo dei prezzi che ha interessato solo 3 metalli su 6. In evidenza il rialzo del rame, seguito dall’alluminio primario. Discreto calo del nickel, che era salito molto in precedenza. La quotazione dell’indice LMEX è lievemente salita, toccando quota 3877 $. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto è in ipercomprato, ma in discesa repentina, il che lascia presagire un possibile ribasso dai valori attuali. La chiusura settimanale resta ancora sopra le medie mobili a 10, 20 e 40 giorni (indicazione rialzista). L’indice ha recuperato tutto il valore perso a causa della pandemia e ha segnato i nuovi massimi pluriennali.

COMMENTO MACROECONOMICO E PROSPETTIVE

I mercati delle materie prime stanno vivendo una stagione decisamente rialzista per quanto riguarda i prezzi. Settimana dopo settimana si registrano rialzi consistenti, che aggiornano i massimi pluriennali. L’indice generale delle commodity (CRB index) è ai massimi dal 2018, mentre l’indice dei metalli non ferrosi LMEX è sui massimi dal 2011. Forti aumenti si registrano anche sui mercati dell’acciaio, delle plastiche (molto legate al petrolio, a sua volta con prezzi in forte rialzo) e su quelli di metalli preziosi.

Nel comparto dei non ferrosi, le quotazioni raggiunte da alcuni metalli già nei primi due mesi del 2021 confermano che siamo in una bolla speculativa, in cui i prezzi appaiono un po’ decorrelati dalla realtà.

Sono molti i fattori che concorrono a questo forte rialzo dei prezzi. Alcuni hanno a che fare con la legge della domanda e dell’offerta – e questo è successo negli ultimi mesi. Oltre a ragioni di tipo fondamentale, però, si deve anche registrare la forte presenza di cosiddetti trader no commercial, che speculano sulle commodity quotate nelle diverse borse internazionali, a cominciare dall’LME.

L’attuale domanda ricorrente è se questo rialzo potrà proseguire e fino a quando. Guardando i grafici delle singole commodity, dobbiamo constatare che si trovano in ipercomprato e perciò le possibilità di storni dei prezzi dai valori attuali, troppo alti, aumentano sensibilmente. Per ora, comunque, si parla di storni e non di inversione del trend, che rimane rialzista.

Gli storni vanno sfruttati per gli acquisti che servono alla produzione nell’immediato (marzo). Ove lo storno dovesse proseguire e i prezzi intercettare le medie di periodo (in questo caso si potrà cominciare a parlare di possibili correzioni significative), allora si procederà con l’incremento degli acquisti anche per i mesi successivi.

I livelli di inversione si leggono nei report dei singoli mercati. La settimana scorsa, su alcuni quotidiani e in alcuni report di analisi, si è fatto cenno ai timori crescenti per l’inflazione, il cui aumento sarebbe legato anche al rialzo dei prezzi delle materie prime, che si ripercuote su tutta la filiera produttiva. Come hanno ribadito i governatori di FED e BCE, al momento il tasso di inflazione, seppure in risalita, è ancora molto basso e non c’è alcun pericolo, tantomeno non c’è alcuna necessità di rivedere la politica monetaria in senso restrittivo – ovvero intervenire sui tassi di interesse e/o sugli acquisti di titoli pubblici. Per Jerome Powell, governatore della FED, l’allarme inflazione è prematuro.

Tornando alla domanda iniziale, la risposta è affermativa: il rialzo potrà continuare. I fattori rialzisti per i prezzi sono tutti ancora presenti. Le aspettative di crescita economica sono forti, così come quelle di un’evoluzione positiva della pandemia grazie ai vaccini. Le campagne vaccinali, già partite ovunque, stanno incontrando alcune difficoltà, legate sia alle consegne da parte delle case farmaceutiche, sia alle operazioni di inoculazione dei vaccini – ma ci si aspetta che queste difficoltà vengano superate in tempi brevi.

Andamento dei mercati finanziari e delle materie prime
Per i non ferrosi, rialzi e nuovi massimi annuali per tutti i metalli, col rame che va oltre 9600 $/ton e l’alluminio che supera i 2240 $/ton. Ribassi generalizzati invece per i metalli preziosi, con l’oro che segna il nuovo minimo annuale. Tra i petroliferi, rialzi e nuovi massimi annuali per Brent, WTI, e gas naturale. Tra le valute, in rialzo il dollaro e in ribasso l’euro.