Mercati in fase di storno: il “toro” rallenta la corsa

Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento dell’8 marzo 2021

.

LME Non Ferrosi Analisi settimanale LME

DINAMICA SETTIMANALE

Andamento non ferrosi

 

La scorsa settimana, rispetto alla precedente (venerdì su venerdì), c’è stato un ribasso dei prezzi che ha interessato 6 metalli su 7. In evidenza il ribasso del nichel, seguito dallo stagno. La quotazione dell’indice LMEX è scesa a quota 3794.1 $. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto è in zona neutra e in discesa, il che lascia presagire un possibile proseguimento del ribasso dai valori attuali. La chiusura settimanale è a cavallo delle medie mobili a 10, 20 e 40 giorni (indicazione ribassista).

COMMENTO MACROECONOMICO E PROSPETTIVE

Quella appena trascorsa è stata una settimana di storni generalizzati, sia sui mercati azionari, sia sui mercati delle materie prime. In America, come in Europa e Asia, le borse azionarie hanno registrato ribassi consistenti dopo le parole di Jerome Powell, presidente della FED, che ha ribadito come al momento non ci sia un pericolo inflazione – e pertanto la politica monetaria non cambierà.

Per quanto riguarda le materie prime, notiamo chiusure negative per l’indice CRB e per l’indice LMEX (indice dei metalli non ferrosi quotati all’LME). Per gli uni come per gli altri si tratta di storni dopo mesi di rialzi continui e aggiornamenti dei massimi pluriennali delle rispettive quotazioni. Quindi non c’è da sorprendersi se il “toro” rallenta la corsa e si prende una pausa. Per ora non si parla di inversione del trend.

Sullo sfondo restano però alcuni motivi di preoccupazione. Innanzitutto la pandemia non ancora sconfitta, con alcuni Paesi che stanno per affrontare una terza ondata di contagi. Inoltre, salvo qualche eccezione come Israele e Regno Unito, le campagne vaccinali procedono a rilento pressoché ovunque.

Altro motivo di preoccupazione è l’enorme debito pubblico accumulato dai governi di tutto il mondo, soprattutto in relazione al rischio inflazione. Su questo punto, a ridosso dell’apertura dei lavori parlamentari per l’approvazione del nuovo piano economico quinquennale, la Cina manda un monito: i generosi piani di stimolo messi in atto da Stati Uniti e Unione Europea per aiutare la crescita economica, piegata dalla pandemia, trasferiscono rischi all’economia globale. Inoltre, in Cina c’è preoccupazione sia per l’elevato debito privato, sia per le bolle speculative in alcuni settori, come quello immobiliare. Per Pechino, perciò, non bisogna continuare a inondare i mercati di liquidità.

Andamento dei mercati finanziari e delle materie prime
Per i metalli non ferrosi, dopo tanti rialzi e nuovi massimi annuali arriva lo storno tanto atteso dalle aziende manifatturiere. Il prezzo del rame, che già intravedeva quota 10000 $/ton, ha stornato, chiudendo sotto quota 9000. Più robusto lo storno dei prezzi del nichel, che, dopo aver superato quota 20000 $/ton, sono scesi a 16000. Ribassi importanti anche per zinco e stagno. Ribassi generalizzati anche per i metalli preziosi, con l’oro che fa il nuovo minimo annuale. L’argento perde quasi il 10%, seguito da platino e palladio. Tra gli energetici, rialzi e nuovi massimi annuali per Brent, WTI e gas naturale europeo. Tra le valute, in rialzo il dollaro e in ribasso l’euro.