Il petrolio torna a cedere alle preoccupazioni per un ulteriore rallentamento della domanda globale

Dopo aver toccato i massimi biennali, il prezzo del petrolio scende a 60 dollari al barile

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Venerdì 19 marzo il prezzo del petrolio è tornato a chiudere in negativo, seppur rimanendo sopra i 60 dollari al barile: il Brent si è fermato a 64.5 dollari al barile (-4.7$), il WTI a 61.4 (-4.2$) e l’Oman/Dubai a 62.7 (-4.3$).

Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

A guidare il forte ribasso troviamo le preoccupazioni per il rallentamento della domanda globale.
La scorsa settimana l’agenzia europea del farmaco (European Medicines Agency, EMA) aveva promosso la sospensione, in via precauzionale, delle somministrazioni del vaccino Oxford-Astrazeneca; la sospensione ha rallentato temporaneamente la campagna vaccinale ma, a fronte del via libera dell'EMA, le somministrazioni riprenderanno nelle prossime ore.
Inoltre la scorsa settimana in Europa sono state annunciate nuove severe restrizioni e limitazioni alla libera circolazione in vista delle festività di Pasqua, e per il preoccupante aumento dei casi da Covid-19 in Francia e in Germania. A seguito di queste notizie il prezzo del petrolio ha perso 2 punti percentuali nei primi giorni della settimana, per poi registrare un’intensa caduta (attorno al -7%) nella giornata di giovedì 18 marzo.

Una delle possibili dirette conseguenze di un ulteriore rallentamento della domanda globale potrebbe essere un inasprimento delle politiche restrittive all’offerta dell'OPECPlus, al fine di controbilanciare gli effetti negativi della domanda. Nelle recenti settimane i tagli dell’OPECPlus hanno sostenuto significativamente il prezzo del petrolio, che è arrivato a toccare i massimi da maggio 2019.
Un valore così elevato ha fatto sì che la Cina aumentasse gli acquisti di petrolio dall’Iran, ancora soggetto alle sanzioni imposte dalla precedente amministrazione statunitense. La Cina pertanto preferisce comprare petrolio sotto sanzione, piuttosto che acquistare dai principali partner quali Arabia Saudita e Russia. Secondo quanto riportato da Bloomberg, il colosso asiatico sta acquistando circa un milione di barili al giorno dal golfo Persico.

In seguito alle fluttuazioni legate alle notizie qui riportate, il barile chiude la settimana con una lieve virata rialzista; in queste ore risulta stabile sui livelli dell’ultima chiusura.