Il petrolio rientra sui massimi annuali

I timori per la ripresa della produzione iraniana sono controbilanciati dai segnali incoraggianti della domanda

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La scorsa settimana il prezzo del petrolio è tornato prossimo ai livelli di massimo annuali, venerdì 28 maggio ha registrato un aumento rispetto alla precedente chiusura di circa 3 dollari: il Brent si è attestato pari a 69.6 dollari al barile (+3.2$), il WTI a 66.3 (+2.7$) e l’Oman/Dubai a 66.6 (+2.6$).

Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

L’incremento giornaliero più forte è stato registrato lunedì 24 maggio, momento in cui le quotazioni sono aumentate di circa 2 dollari al barile. Questa dinamica è stata sostenuta dai dati rassicuranti circa l’andamento dell’economia statunitense: la scorsa settimana le richieste per il sussidio alla disoccupazione americana sono diminuite più di quanto atteso, fornendo quindi dei segnali incoraggianti, ai quali si aggiungono la caduta delle scorte settimanali di petrolio.
Da oltreoceano arrivano quindi segnali incoraggianti per una ripresa dell’economia globale e della domanda di combustibili. Inoltre, grazie alle campagne vaccinali di massa, i casi da Covid-19 sono in netta flessione, favorendo quindi un allentamento delle misure restrittive. Lo stesso scenario è replicato in Europa.

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Le notizie incoraggianti per una prossima ripresa dei consumi hanno quindi controbilanciato i timori per il ripristino della produzione iraniana. Come raccontato in un precedente articolo, l’Iran è in trattativa con gli Stati Uniti per la sospensione delle sanzioni che ostacolano la vendita di beni iraniani all’estero.
La questione iraniana sarà al centro dell’incontro dell’OPECPlus di martedì 1 giugno. Dalla prime notizie è probabile che il cartello proceda con il suo piano di allentamento delle misure restrittive; la ripresa della produzione dell’Iran potrebbe però accentuare il disequilibrio nei fondamentali, aumentando l’eccesso di offerta sul mercato.