La ripresa economica dell’Europa
Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 31 maggio 2021
Pubblicato da Cosimo Natoli. .
LME Non Ferrosi Analisi settimanale LMEDINAMICA SETTIMANALE
La scorsa settimana, rispetto alla precedente (venerdì su venerdì), è stato registrato un rialzo dei prezzi che ha interessato 5 metalli su 7. In evidenza il rialzo del nichel, seguito dallo stagno. La quotazione dell’indice LMEX è scesa a quota 4349.6 $. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto è in zona neutra, ma in rialzo: ciò lascia presagire un possibile proseguimento del rimbalzo. La chiusura settimanale è sopra le medie mobili a 10, 20 e 40 giorni (indicazione rialzista).
COMMENTO MACROECONOMICO E PROSPETTIVE
Dopo quelli di Stati Uniti e Cina, arrivano i dati economici dei Paesi dell’Unione Europea. Questi evidenziano i primi chiari effetti delle riaperture sull’attività economica.
Ovunque cresce la fiducia di imprese e famiglie. In Germania, la locomotiva europea, l’indice IFO è salito a 99.2 da 96.6, con tutti i settori macroeconomici che segnano i massimi da anni. In Francia, l’indice di fiducia delle imprese è arrivato a 107 (3 punti in più rispetto alla precedente rilevazione).
In Italia, l’indice Istat sulla fiducia delle imprese è cresciuto per il sesto mese consecutivo, toccando quota 106.7 (rispetto al precedente 97.3). Il balzo più rilevante è nel settore manifatturiero, che sta facendo da traino a tutta l’economia. Per il terzo e quarto trimestre si stima una crescita del PIL di oltre il 4% e qualcuno si spinge anche a parlare di 5%.
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Per il ministro della Semplificazione e pubblica amministrazione, Brunetta, siamo addirittura alla vigilia di un nuovo boom economico. E tutto questo quando non è ancora partito il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – la cui prima tranche di aiuti è attesa nel prossimo mese di luglio.
Con questi buoni risultati in Europa, Stati Uniti e Cina, ci sono buone possibilità che il PIL mondiale 2021 possa registrare un notevole balzo in avanti, sia rispetto al 2020 sia al 2019. Ciò significherebbe una crescita decisa di investimenti e consumi, trainati, tra l’altro, dalla volontà generale di combattere sul serio i cambiamenti climatici, investendo sulla riduzione delle emissioni di CO2 in vari settori, a cominciare dalla generazione di energia da fonti rinnovabili e alla mobilità con mezzi non inquinanti.
Il rovescio della medaglia sarà un aumento della domanda di molte materie prime, come i metalli (rame, cobalto, silicio) e una possibile riduzione della domanda di petrolio, con inevitabili riflessi sui prezzi dei rispettivi mercati. Da più parti si segnala l’urgenza di far ripartire gli investimenti minerari per far salire l’offerta. Su questo aspetto si registrano le preoccupazioni manifestate da imprese e governi. In Cina, l’esecutivo sta studiando come frenare l’impatto negativo dell’aumento dei prezzi delle diverse commodity. La paura riguarda il possibile aumento dell’inflazione, con ricadute negative sulla politica monetaria, sui consumi e sugli investimenti.
Andamento dei mercati finanziari e delle materie prime (scorsa settimana)
Sui mercati delle materie prime sembra essersi già esaurito lo storno. Nel campo dei metalli non ferrosi vi sono stati rimbalzi significativi per il rame, tornato sopra quota 10000 $/ton, per l’alluminio, tornato sopra quota 2500 $/ton, ma anche per nichel e zinco. In ogni caso, il tasso di volatilità dei prezzi si mantiene molto alto.
Materie prime in generale: il CRB Index ha chiuso in rialzo.
Metalli non ferrosi: l’Indice LMEX ha chiuso in rialzo.
Metalli Preziosi: l’indice DJGSP ha chiuso in rialzo.
Acciaio LME: Steel Rebar in ribasso.
Rottami ferrosi LME: Steel Scrap in leggero rialzo.
Petrolio: in rialzo.
Gas naturale: in rialzo.
Noli Marittimi: l’Indice BDI ha chiuso in ribasso.
Dollaro: l’US dollar index ha chiuso in ribasso e l’euro contro il dollaro in rialzo.