Segnali divergenti sul comparto alimentare

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Alimentari Congiuntura

Dal lato dei prezzi delle materie prime gli ultimi diciotto mesi sono stati caratterizzati da una forte caduta nella primavera 2020 e da una successiva ripresa a partire dalla fine dello scorso anno. Questa dinamica ha riguardato in generale tutti i comparti delle materie prime, ad eccezione del settore alimentare, come emerge dal seguente grafico che ne riporta l’indice di prezzo.

Grafico 1: Andamento dell'indici di prezzo dei beni alimentari
Andamento dell'indici di prezzo dei beni alimentari

Dal grafico si evince che durante la primavera 2020 l’indice è rimasto stabile e ha registrato una leggera flessione solo nei mesi estivi, per poi tornare a crescere. Il prezzo dei beni alimentari ha seguito una dinamica differente rispetto al resto delle commodity, trattandosi di beni di prima necessità, la cui domanda risulta piuttosto rigida nel medio-breve periodo. Dal lato dell’offerta, la produzione alimentare generale, considerata necessaria, è continuata anche nel corso della pandemia. Nonostante ciò non sono mancati dei rallentamenti per questioni di sicurezza alimentare (ad esempio le politiche restrittive sul mais da parte del governo argentino e russo volte a mantenere le scorte nazionali). Questi fattori hanno contribuito ai significativi aumenti nell’ultimo anno e mezzo. Nelle ultime settimane però si è registrato un rallentamento: parte delle principali quotazioni del comparto alimentare rilevate al Chicago Mercantile Exchange hanno perso dei punti. Il prezzo del mais, dei semi di soia, del frumento e della farina di soia hanno riportano una frenata rispetto all’intensa crescita dei precedenti mesi. I semi di soia e del mais da metà maggio riportano una flessione, perdendo circa il 6% e 10%. Più intensa è stata quella del frumento e della farina, rispettivamente del 12 e 15%. Questa dinamica potrebbe rientrare nel quadro della fine della fase rialzista che sta riguardando, più in generale, alcuni prezzi delle materie prime, rompendo quindi con i livelli di massimo dello scorso aprile e delle prime settimane di maggio.

Grafico 2: Andamento principali beni alimentari
Andamento principali beni alimentari

Questa dinamica però non sembra riguardare il prezzo degli oli. Le quotazioni dell’olio di palma e dell’olio di soia non sembrano registrare il rallentamento: nelle ultime settimane il prezzo dell’olio di palma e dei semi di soia è continuato a crescere, toccando nuovi massimi storici.

Grafico 3: Andamento del prezzo degli oli
Andamento del prezzo degli oli

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Attualmente l’olio di soia è quotato sui 59 euro alla libbra, mentre l’olio di palma sugli 816 euro alla tonnellata. La dinamica è sostenuta, da un lato, da una domanda in continuo aumento e, dall’altro, da alcune restrizioni all’offerta. La Malesia e l’Indonesia, leader nella produzioni di olio di palma, hanno imposto una tassazione progressiva sulla vendita di questi beni, mentre l’olio di soia sconta la scarsa produzione di soia statunitense della stagione passata. Inoltre i prezzi dell’olio di soia sono sostenuti anche dalla domanda di biocombustibili. Grazie al prezzo competitivo, infatti, la domanda di olio di soia è aumentata intensamente, generando tensioni sul prezzo, che si sono riversate anche sui prezzi dell’olio di palma per effetto di sostituzione, come descritto in un precedente articolo.