Verso la normalità i prezzi delle materie plastiche
Primi segnali di rientro dei prezzi rispetto ai livelli anomali di inizio estate
Pubblicato da Claudio Bruggi. .
termoplastiche di base CongiunturaIn alcuni articoli prima di agosto [1] avevo indicato la formazione, in Italia, e più in generale in Europa, di due distinti mercati delle materie plastiche: un mercato di acquisti non programmati, i cui prezzi figurano nelle rilevazioni della Camera di Commercio di Milano, e uno di acquisti programmati, prevalente tra grandi operatori, spesso operanti in paesi diversi, i cui prezzi sono registrati dalle dichiarazioni doganali.
I fattori che stanno condizionando i due mercati sono molteplici e tutti vanno nella direzione di un aumento dei prezzi:
- crescita del prezzo del feedstock (petrolio e ultimamente soprattutto gas naturale);
- difficoltà nei trasporti marittimi;
- uscita dalla crisi del 2020 dei settori manifatturieri a valle molto più veloce rispetto a quella dei settori a monte;
- aumento del livello delle scorte per scopi precauzionali;
- crescita degli impieghi finali di materie plastiche per imballaggio, materiali da costruzione e beni per la casa.
Le rilevazioni di settembre della Camera di commercio di Milano (MI), confrontate con quelle dei prezzi rilevati sulle transazioni internazionali (DOG), indicano chiaramente che questo processo di normalizzazione dei prezzi ai costi, è già iniziato.
Confronto tra prezzi doganali e rilevazioni CCIAA Milano
PET |
PVC |
---|---|
HDPE |
LDPE |
PP |
ABS |
 
Il processo di normalizzazione è particolarmente evidente nei prezzi del polietilene, sia a bassa che ad alta densità. A fronte di prezzi sul mercato programmato che, sotto la spinta dei fattori sopra elencati, sono ai massimi storici (oltre i 1400 euro a tonnellata), i prezzi sul mercato non programmato, dopo aver superato, nel caso del polietilene a basa densità, di molto la soglia dei 2000 euro, ora stanno velocemente andando verso il livello dei prezzi rilevati negli scambi internazionali.
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Il processo di "rientro" è evidente anche nel caso del PET, anche se i prezzi di questa materia plastica sono sempre risultati all'interno di un range di "normalità". Primi segnali di avvio di questo processo si registrano anche nei mercati del polipropilene e dell'ABS. Viceversa, nel caso del PVC, le condizioni oggettive di mercato di forte impiego di tubi e profili nelle costruzioni, stanno spingendo maggiormente i prezzi del mercato programmato ad avvicinarsi ai prezzi di quello non programmato, e non viceversa.
Conclusioni
Sotto la spinta di molteplici fattori oggettivi normali, i prezzi delle materie plastiche hanno raggiunto livelli di massimo assoluto. In alcuni casi, ai fattori oggettivi normali si sono aggiunti fattori del tutto eccezionali, come la rincorsa ad acquistare materie plastiche, non per utilizzi a breve, ma a scopi precauzionali, determinando prezzi fortemente speculativi. Con il progressivo allineamento dei ritmi di produzione a valle e monte delle filiere produttive, queste "anomalie" tenderanno a scomparire, riportando i prezzi delle materie plastiche a riflettere maggiormente i fondamentali. Questi, tuttavia, continueranno ad essere tali da mantenere i prezzi su livelli storicamente elevati: PET intorno a 1000 euro a tonnellata; polietilene e polipropilene vicini a 1500; ABS superiore a 2000. Più incerto è il prezzo del PVC, il cui prezzo nell'UE sopra i 1400 euro trova ragione anche in un forte assorbimento di importazioni dall'UE, a prezzi molto elevati, da parte di Russia e, soprattutto, Turchia.
[1]