Il Brent supera la soglia degli 82 $
Continua per la sesta settimana consecutiva l’impennata del prezzo del petrolio
Pubblicato da Donatella Talucci. .
Energetici Petrolio Analisi settimanale PetrolioLa settimana appena conclusa ha visto ulteriori balzi in avanti del prezzo del petrolio. Alla chiusura di venerdì 8 ottobre 2021 il Brent si è attestato a 82.4 dollari al barile (+3.1$), il WTI a 79.4 dollari al barile (+3.5$) e l’Oman/Dubai a 79.2 dollari al barile (+2.4$).
Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio |
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Non accenna a diminuire la corsa del prezzo del petrolio. Il Brent ha oltrepassato la soglia degli 82 dollari al barile, segnando un incremento di oltre +70% rispetto a settembre 2020. Si tratta della sesta settimana consecutiva in rialzo, nonché la striscia positiva più lunga da dicembre 2013.
L’aumento dei prezzi del petrolio riflette l’aumento dei prezzi di tutte le altre materie prime, tra cui gas naturale e carbone, nel mezzo di una crisi energetica che sta investendo l’Europa e l’Asia. Infatti, una delle cause di questo aumento è dovuto all'impennata dei costi del gas europeo, che ha portato a preferire il petrolio come materia prima per la produzione di energia, economicamente più vantaggioso.
Negli Stati Uniti, nonostante l’aumento delle scorte di greggio passate da 418.6 a 420.9 milioni di barili al giorno, come risulta dall’ultimo rapporto dell’EIA, continua a persistere il deficit tra domanda e offerta, anche a causa dell’incontro dell’OpecPlus avvenuto lunedì 4 ottobre. Il gruppo ha difatti deciso di attenersi al precedente accordo siglato a luglio, aumentando la produzione di soli 400.000 barili al giorno a novembre.
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Le aspettative che ruotavano attorno all’incontro ritenevano che il gruppo avrebbe effettivamente e significativamente aumentato la produzione di petrolio per poter soddisfare quella che è la domanda sempre crescente degli ultimi mesi. Ma così non è stato. Difatti, fino a quando l’OpecPlus non agirà concretamente per aumentare le forniture, i prezzi continueranno a crescere.
Gli analisti ritengono quindi che l’attuale deficit continuerà ancora per qualche mese, con il conseguente e continuo aumento dei prezzi del petrolio sostenuto dalla crisi degli energetici e dalle caute politiche interne dell’OpecPlus, generate dal timore di un’ulteriore ondata covid e relativa crisi del settore, come accaduto ad aprile 2020.