G20: dal “whatever it takes” al “whatever is possible”

Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 02 novembre 2021

.

LME Non Ferrosi Analisi settimanale LME

DINAMICA SETTIMANALE

Andamento non ferrosi

 

La settimana scorsa, sul comparto dei metalli non ferrosi, c’è stato un consistente flusso di vendite che ha fatto scendere i prezzi. Sicuramente hanno impattato gli ultimi dati arrivati dalla Cina, che hanno evidenziato un’economia più debole. Altro elemento favorevole è stato il ribasso dei noli marittimi, dei container e del carbone, ancora molto usato nella produzione di energia elettrica. Infine, sul mercato dell’alluminio, è stata bene accettata l’eliminazione, da parte della Russia, dei dazi sull’export. La quotazione dell’indice LMEX è scesa a quota 4414 $, proseguendo il ribasso avviato a metà ottobre. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto è in zona neutra e in ribasso. La chiusura settimanale è a cavallo delle medie mobili a 10, 20 e 40 giorni. Nel complesso ne deriva un’indicazione ribassista per il breve termine. Occhi puntati come sempre sulla Cina e sulle varie strozzature nella supply chain globale.

COMMENTO MACROECONOMICO E PROSPETTIVE

Era il 2012 quando l’allora presidente della BCE Mario Draghi pronunciò il famoso “whatever it takes”. Durante il G20 di Roma del 30-31 ottobre scorsi, la sintesi del pensiero di Mario Draghi, questa volta nelle vesti di Presidente del Consiglio, potrebbe essere: “whatever is possible”.

Durante il summit romano sono stati raggiunti obiettivi apprezzabili e, soprattutto, è stato rilanciato il multilateralismo, che la parentesi trumpiana aveva seppellito. Draghi ha ribadito più volte che l’approccio multilaterale è obbligatorio per affrontare le sfide globali, che nessun paese può risolvere da solo, come la pandemia ha mostrato. I cambiamenti climatici si possono contrastare solo col contributo di tutti.

I risultati raggiunti durante il summit possono essere così riassunti:

  • Ratificato l’accordo per una minimum global tax (15%) sulle multinazionali
  • Raggiunto un accordo per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1.5 gradi
  • Raggiunto un accordo per ridurre le diseguaglianze tra paesi poveri e ricchi nella disponibilità e nella distribuzione dei vaccini anti-Covid, per vaccinare almeno il 40% della popolazione mondiale entro quest’anno e almeno il 70% entro il 2022
  • Stanziamento di 100 miliardi di dollari di aiuti per cinque anni per le economie africane
  • Raggiunto un accordo per mettere in atto azioni significative, efficaci e immediate per arrivare entro il 2050 a emissioni zero
  • È stato assunto l’impegno, da parte dei venti, per il finanziamento e il sostegno allo sviluppo di un’energia verde, inclusiva e sostenibile.

Su questo e in generale, poi, i grandi della Terra hanno confermato la determinazione a utilizzare tutti gli strumenti disponibili, e per tutto il tempo necessario, per affrontare le conseguenze negative della pandemia, impegnandosi a sostenere la ripresa, evitando il ritiro prematuro delle misure di sostegno, preservando la stabilità finanziaria e la sostenibilità di bilancio a lungo termine.

Ci si poteva aspettare di più? Certamente sì, soprattutto sulla lotta ai cambiamenti climatici.

Vuoi restare aggiornato sull’andamento dei mercati delle commodity?
Iscriviti gratuitamente alla newsletter PricePedia!

Visualizza le ultime newsletter Pricepedia

LA REAZIONE DEI MERCATI
La corsa dei prezzi dei metalli non ferrosi, la settimana scorsa, ha registrato una pausa.
CRB Index: in ribasso.
LMEX Index: in ribasso.
Acciaio: HRB world in ribasso, CRC world in ribasso.
Metalli preziosi: in rialzo, tranne l’argento.
Petrolio: in ribasso.
Gas naturale: in ribasso, sia quello europeo, sia quello americano.
Dollar Index: in ribasso.