Primi segnali di stabilità del prezzo del petrolio?

Nell’ultima settimana il prezzo del greggio ha lievemente frenato la sua crescita, mantenendosi però sui livelli massimi registrati a ottobre

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Alla chiusura di venerdì 29 ottobre il prezzo del petrolio ha registrato lievi variazioni rispetto alla settimana precedente. Il Brent si è attestato sul livello di 83.7 dollari al barile (-0.9$), il WTI sul livello di 83.6 dollari al barile (-0.2$) mentre l’Oman/Dubai sul livello di 81.4 dollari al barile (-0.8$).

Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

Dopo settimane di costanti rialzi, i prezzi del petrolio hanno subito una leggera frenata, fluttuando mediamente attorno agli 82$ al barile. Da diverse settimane molti Stati, in particolare India, Giappone e Stati Uniti, stanno esercitando pressioni sull'OpecPlus per aumentare la produzione di petrolio più di quanto stabilito a luglio 2021 al fine di calmierare i prezzi attualmente registrati.
La pressione sul cartello è aumentata a seguito del forte rincaro del costo del petrolio a cui si è assistito nelle scorse settimane. In particolare, secondo Bloomberg, ciò si è verificato a seguito della dichiarazione del presidente Putin sul probabile raggiungimento del prezzo del petrolio alla soglia critica dei 100$ al barile.
Ma, d’altro canto, ciò che frena il gruppo su un possibile incremento dell’offerta è la persistente preoccupazione della sostenibilità della domanda di greggio dato l'aumento dei nuovi casi di coronavirus in Cina che potrebbe recare un danno alla ripresa globale.

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La lieve frenata dei prezzi del greggio, registrata dopo molteplici settimane di significativi aumenti, potrebbe rappresentare l’inizio di una stabilità degli stessi. Il prossimo 4 novembre è previsto l’incontro tra tutti i membri dell’OpecPlus in cui, probabilmente, il gruppo procederà con un aumento di 400.000 barili al giorno ogni mese, come previsto nell’incontro di luglio 2021. Nel frattempo però i trader si interrogano sull'eventualità di un possibile e ulteriore incremento della produzione (ovvero più di quanto previsto) dato il forte calo delle scorte di benzina negli Stati Uniti.