Costi dell’energia troppo alti: effetti rialzisti sui prezzi delle commodity
Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 17 gennaio 2022
Pubblicato da Cosimo Natoli. .
LME Non Ferrosi Analisi settimanale LMEDINAMICA SETTIMANALE
La settimana scorsa, sul comparto dei metalli non ferrosi, è prevalsa l’attenzione per i costi energetici troppo alti, che costringono molte aziende a ridurre la produzione. Questo impatta sui prezzi, che proseguono la corsa. Lo stagno ha registrato il nuovo massimo assoluto. Il nichel è tornato sui massimi dal 2012. La quotazione dell’indice LMEX è salita a 4589 $. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto è vicino alla zona ipercomprato. La chiusura settimanale è sopra le medie mobili a 10, 20 e 40 giorni. Nel complesso ne deriva un’indicazione rialzista per il breve termine.
COMMENTO MACROECONOMICO E PROSPETTIVE
In questo inizio 2022, ancora fortemente dominato dalla pandemia, il problema della bolletta energetica è diventato protagonista. I costi sono troppo elevati e molte aziende decidono di tagliare la produzione, o addirittura fermare gli impianti.
Confindustria stima che nel 2022 la bolletta energetica sarà di 37 miliardi di euro: quasi il doppio rispetto a quella 2021, pari a 20 miliardi. La situazione descritta da Confindustria è molto simile a quella descritta dall’omologa associazione degli industriali tedesca. In Germania è a rischio gran parte dell’attività manifatturiera e tutta la politica di transizione verso la produzione di energia green. Non dissimile la situazione in altri paesi europei – ciò inevitabilmente si ripercuoterà ancora sui prezzi delle commodity.
Nel campo dei metalli non ferrosi, per esempio, il prezzo del rame è volato oltre quota 10000 $/ton, quello dell’alluminio oltre i 3000 $/ton, quello del nichel è tornato ai livelli del 2012, mentre lo stagno ha registrato i nuovi massimi di sempre.
Quanto potrà durare questa fase in cui i costi energetici sono così elevati?
E, soprattutto, in quanto tempo verrà ripristinata la produzione di metallo non realizzata nei mesi scorsi?
Se consideriamo la quantità di alluminio consumata in Europa, secondo le stime fatte da Bank of America finora c’è stato un taglio di capacità produttiva da 650 mila tonnellate, che potrà arrivare fino a 900 mila, su un totale di 4.5 milioni di tonnellate. Il mercato dell’alluminio, nel 2021, su scala globale, ha registrato una situazione di deficit che non si vedeva da tanti anni. Se si guarda agli stock di metallo presenti nei magazzini LME sparsi per il mondo, si registra un livello piuttosto basso, che favorisce la tendenza rialzista dei prezzi.
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LA REAZIONE DEI MERCATI
CRB Index-commodity in generale: in rialzo.
BDI Index-Noli marittimi: in ribasso.
Container Index: in rialzo.
ETS-CO2: in rialzo.
Petrolio Brent e WTI: in rialzo.
Gas naturale: leggermente in calo quello europeo, in rialzo quello americano.
Costo energia Italia: in rialzo.
Costo energia Germania: in rialzo.
LMEX: metalli non Ferrosi in rialzo.
Acciaio-CRC e HRB World: in ribasso.
Rottami ferrosi Italia: in ribasso.
Metalli preziosi: in rialzo.
Dollar Index: in ribasso.