Il prezzo della lana guidato dai consumi del mercato cinese

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Fibre Tessili Determinanti dei prezzi

Le misure di lockdown imposte dai governi dei vari paesi per affrontare la crisi sanitaria hanno provocato nella prima parte del 2020 la caduta della domanda di materie prime, e il conseguente crollo dei prezzi. Da questo crollo i prezzi hanno reagito in alcuni casi velocemente, come ad esempio i metalli non ferrosi, mentre in altri casi la reazione è stata più contenuta, come avvenuto per le fibre tessili.
All’interno della merceologia delle fibre tessili, è emblematico il caso della lana. Osservando l’andamento del prezzo della lana si può notare come il recupero rispetto ai valori pre-pandemia sia avvenuto soltanto a giugno 2021. Il grafico che segue mostra l’andamento del prezzo della lana australiana quotata all’Australian Wool Exchange (AWEX), in dollari per tonnellata.

Lana australiana (aste)

Dal grafico emerge come nel 2020 il prezzo della lana abbia subito dapprima una caduta a maggio, seguita da un ulteriore crollo a settembre, mese in cui le quotazioni hanno toccato un punto di minimo relativo. Dall’estate 2021 il prezzo della lana è tornato sui valori pre-pandemici, in linea con i livelli medi di lungo periodo.

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Un elemento interessante che emerge dall’andamento di lungo periodo del prezzo della lana riguarda i livelli: nel decennio 2000-2010, infatti, i prezzi si muovono attorno alla media di 2894 dollari per tonnellata, mentre nel periodo successivo (dal 2011 al 2020) la media di lungo periodo raggiunge i 4757 dollari per tonnellata, con un aumento pari al +64%. Uno dei fattori più importanti che ha provocato questo cambiamento nei livelli medi è sicuramente da identificare nell’aumento dei consumi cinesi di lana, come mostrano i due grafici che seguono, in cui sono illustrate le importazioni di lana grezza e le esportazioni di filati di lana della Cina (fonte Sistema Informativo ExportPlanning).

Cina: flussi commerciali della lana, in milioni di dollari
Grafico 1: Import di lana grezza
Grafico 2: Export di filati di lana

Le importazioni di lana grezza presentano un trend crescente a partire dal 2003. Fino al 2009, le importazioni annue non vanno oltre 1.7 miliardi di dollari. Dall’anno successivo in poi, i valori si stabilizzano in media sopra i 2.2 miliardi di dollari. Per quanto riguarda il grafico 2, inoltre, si osserva dal 2010 una diminuzione delle esportazioni di filati di lana da parte del Dragone.
L’aumento delle importazioni di lana grezza e la riduzione dell’export di filati di lana indicano, dunque, un assorbimento del mercato interno cinese della lana. L’aumento del reddito pro-capite (si veda il grafico in basso) e della fascia di popolazione benestante, infatti, ha orientato i consumi del mercato cinese verso prodotti di maggiore qualità come la lana.

Reddito pro-capite Cina, in Dollari correnti
Reddito pro-capite Cina, in Dollari correnti

Il reddito pro-capite cinese è infatti passato dai 951 dollari di inizio secolo, ai 10511 dollari del 2020.
Ciò, dunque, ha determinato una domanda aggiuntiva di lana a livello mondiale, creando lo spazio per un aumento strutturale dei prezzi internazionali.