Materie Prime: i trend della settimana finanziaria

Una overview sulle tendenze in atto nel panorama delle commodity

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La conclusione della settimana finanziaria ci fornisce l’opportunità di analizzare il quadro congiunturale sui più importanti mercati di borsa delle commodities. L’avvio dell’invasione armata dell’Ucraina da parte delle truppe del Cremlino, nelle prime ore di giovedì 24 febbraio, ha riportato l’ombra della guerra in Europa, dopo quasi un secolo di pace duratura.
Le conseguenze della mossa azzardata di Putin si preannunciano devastanti: non solo dal punto di vista umanitario, ma anche per l’economia globale, provocando sensibili ripercussioni sui mercati di borsa e sui prezzi delle principali materie prime. Durante tutta la prima giornata di guerra, sui mercati finanziari c'è stata grande agitazione, e a pagare le spese maggiori sono stati i listini europei.

Grafico 1: Confronto indici di borsa
Performance dei principali indici di borsa

Nella sola sessione di giovedì Piazza Affari ha chiuso cedendo del -2.7%, mentre Francoforte, la più penalizzata tra le borse UE, è crollata del -3.3%. Chiude in leggere rialzo lo S&P500 (+1.5%), tuttavia a pagare il prezzo più alto è l’indice MOEX Russo sprofondato del -33% . (Fonte: DailyDataLab).
Il recupero delle borse di venerdì è stato molto limitato, frutto del susseguirsi di informazioni contrastanti e di prese di profitto.

NON FERROSI

Grafico 2: Performance dei prezzi giornalieri della famiglia dei Metalli non ferrosi
Performance famiglia dei Metalli non ferrosi

La preoccupazione che il conflitto possa avere ripercussioni sull’attività economia mondiale ha portato ad un aumento improvviso e generalizzato dei prezzi del cluster dei non ferrosi.
Al London Metal Exchange, il prezzo spot del Nichel è in rialzo settimanale del +3% (media mobile a 3 giorni). Nella giornata di giovedi 23 febbraio, le quotazioni della commodity hanno raggiunto i 23383 euro per tonnellata, il più alto da maggio 2011, salendo del +6.3%. Mentre a Shangai, il prezzo a pronti del Nichel ha superato i 25200 euro per tonnellata (+2.1% MA a 3 gg). La Russia è, infatti, uno dei più importanti paesi esportatori di Nichel, la cui crescita di lungo periodo ha risentito anche del fondamentale ruolo che il prodotto per la transizione energetica.
Altra commodity fortemente sotto pressione è l’Alluminio, che al LME registra tassi di variazioni settimanali della media a 3 giorni superiori al +2%. Significativi aumenti hanno riguardato anche Stagno, Piombo e Zinco, registrando nelle ultime tre sessioni guadagni medi superiori all’1%.
Sul fronte dei metalli preziosi, l’oro ha raggiunto un nuovo massimo dopo gli aumenti registrati ad inizio 2021.

Nella giornata di venerdì i prezzi sono parzialmente rientrati per prese di profitto soprattutto per quei metalli che maggiormente erano aumentati come reazione all'invasione russa (nickel e alluminio).

FERROSI

Grafico 3: Performance dei prezzi giornalieri della famiglia dei Metalli ferrosi
Performance famiglia dei Metalli ferrosi

Con l’unica eccezione del future a 15 mesi sul Molibdeno, si segnalano forti rincari su tutte le commodities del complesso dei Ferrosi. I contratti a termine su i Rottami e i Tondini di acciaio provenienti dalla Turchia sono in rialzo, riducendo di diversi punti lo spread con i corrispettivi prezzi spot. Attualmente entrambi i prodotti derivanti dall'acciaio sono in backwardation. Il Minerale di ferro a Singapore è rimasto sui 128 euro per tonnellata, dopo che la scorsa settimana i politici cinesi hanno intrapreso una serie di misure per far calare i prezzi.

ENERGIA

Grafico 4: Performance dei prezzi giornalieri della famiglia degli Energetici
Performance famiglia Energia

Nella giornata di giovedi 24 febbraio, il prezzo spot del Brent ha rotto la soglia psicologica dei 100 dollari al barile (pari a 89 euro per barile), scambiando a livelli visti l'ultima volta nel 2014.
Tuttavia, l’osservata speciale tra le commodities è il Gas Naturale, il cui prezzo ha influito sensibilmente sul costo dell’energia in buona parte dell’Europa durante la stagione invernale. Durante la sessione di giovedi, il Gas TTF spot, è tornato ad un valore di 134 euro per MWh, con un rialzo del +27% rispetto alla sessione del giorno predente (+17.2% MA a 3 gg). Stesso movimento per il contratto TTF con scadenze a sei mesi e per il Gas UK, che confermano la situazione di fermento sul mercato. Crescita decisa ma, al contempo, più contenuta anche per il Gas JKM asiatico, con una crescita media a tre giorni di oltre il 10.4%. Nel frattempo, il prezzo del henry Hub al Nymex è rimasto poco mosso, e attualmente viene ancora scambiato a 4 euro per MM BTU.
Nell'informativa alla Camera sul conflitto tra Russia e Ucraina, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dichiarato che “Potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell'immediato.
Successivamente il premier ha tracciato la nuova strategia energetica dell'Italia per affrancarsi dal gas russo non solo nell’immediato ma anche che nei prossimi anni. In questo contesto, il future a 5 mesi sul Carbone termico europeo è balzato a 179 euro per tonnellata, tornando in contango.

Nella giornata di venerdì il susseguirsi di notizie di un possibile accordo tra Ucraina e Russia ha riportato il petrolio Brent sotto ai 100 $/bar e il Gas europeo al TTF sotto di 100 euro/Mwh.

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ALIMENTARI

Alimentari da coltivazioni


Grafico 5: Performance dei prezzi giornalieri della famiglia degli alimantari da coltivazioni
Performance famiglia alimantari da coltivazione

Nel settore alimentare, Russia e Ucraina sono rispettivamente il terzo e l’ottavo produttore di grano al mondo, e il conflitto nell’area sta facendo avanzare vertiginosamente i prezzi finanziari di Frumento e Mais, con tassi delle media mobile a 3 gg rispettivamente superiori al 6% e all’3%. Come raccontato in un precedente articolo, l’attuale dinamica dei prezzi degli alimentari da coltivazioni è in primo luogo guidata dai forti rincari sui prezzi dei fertilizzanti di cui la Russia è uno dei più importanti esportatori per l’Europa. Anche i semi oleosi e la soia sono su un sentiero di crescita, aumentando i timori di un’inflazione alimentare globale accelerata ed esacerbata. Salgono anche le quotazioni sullo Zucchero: secondo alcuni operatori l’aumento dei prezzi dell'energia potrebbe creare le condizioni per un maggiore uso della canna nella produzione del bioetanolo, riducendo l'offerta di zucchero.

Alimentari da allevamenti


Grafico 6: Performance dei prezzi giornalieri della famiglia degli alimantari da allevamenti
Performance famiglia alimantari da allevamento

Nelle ultime tre sedute della settimana sono continuate a crescere le quotazioni, a pronti e a termine, dei Suini. I prezzi sul mercato spot hanno raggiunto 1 euro per libbra.

Alimentari tropicali

Grafico 7: Performance dei prezzi giornalieri della famiglia degli alimantari tropicali
Performance famiglia alimantari tropicali

Settimana in ribasso per i contratti sui derivati del Caffè e del Cacao.
Secondo alcuni operatori, i fondi che investono su materie prime stanno ridimensionato la propria posizione sul Caffè arabica, come effetto di una minor propensione al rischio derivata dalla crisi in Ucraina.
Invece, le quotazioni del Cacao stanno arretrando guidate dalla preoccupazione che l'invasione russa dell'Ucraina possa provocare una crisi energetica mondiale e un forte rallentamento della crescita dell'economia mondiale. Un rallentamnento dell'economia potrebbe frenare la spesa dei consumatori e ridurre le vendite e il consumo di cioccolato.

PIANTAGIONI

Grafico 8: Performance dei prezzi giornalieri della famiglia delle Piantagioni
Performance famiglia piantagioni

Concludiamo la rassegna documentando l’andamento dei prezzi delle Piantagioni, che mostrano una performance eterogenea. Allunga timidamente il passo il prezzo del Cotone spot quotato all'ICE, che termina la settimana con un progresso modesto inferiori allo 0.3% (MA a 3 gg). In declinio, il Legname di conifere statunitense e la Gomma naturale con perdite contenute al di sotto del 1%. Possiamo osservare come sia in atto un cambio di rotta sui derivati del legname statunitense che nel medio-lungo periodo segnalano forti rialzi.