Materie Prime: i trend della settimana finanziaria

Una overview sulle tendenze in atto nel panorama delle commodity

.

Energetici Ferrosi LME Alimentari Settimana Finanziaria Materie Prime

Nel corso di questa settimana, due temi hanno guidato le aspettative degli investitori: da una parte il proseguimento delle trattative diplomatiche tra Russia e Ucraina, dall’altra l'annunciato processo di normalizzazione della politica monetaria da parte della Fed, che ha aumentato il suo policy rate di 25 punti base .
L'elevata inflazione e i timori di un rallentamento economico sollevano la prospettiva che la banca centrale continui ad aumentare i tassi in modo aggressivo, con il rischio di spingere l'economia in recessione nel lungo periodo. Nonostante tali elementi d’incertezza, il sentiment degli investitori conferma il cambio di passo registrato la scorsa settimana, con i principali listini europei che sono sempre più vicini a recuperare i livelli pre-invasione.

Grafico 1: Confronto indici di borsa
Performance dei principali indici di borsa

Le borse europee concludono la settimana finanziaria registrando tassi di crescita superiori al 2.5%. Ancora più forte è stata la performance dello S&P550, che guadagna oltre il 5%. Sui mercati forex, l’euro continua a scontare una certa debolezza, chiudendo la settimana a 1.10 dollari per euro. Secondo alcuni operatori, il recupero delle borse europee è stato guidato da una sorta di ribilanciamento dei portafogli, sebbene sui mercati continuino ad esserci dei rischi significativi. I principali sono legati alle sanzioni alla Russia e ai movimenti dei prezzi delle materie prime.

NON FERROSI

Grafico 2: Performance dei prezzi giornalieri della famiglia dei Metalli non ferrosi
Performance famiglia dei Metalli non ferrosi

Nella giornata di mercoledì 16 marzo, il London Metal Exchange ha riaperto gli scambi sul Nichel, dopo la chiusura documentata nello scorso articolo di aggiornamento settimanale. Il tentativo non è andato a buon fine dato che i prezzi sono velocemente scesi al di sotto del limite giornaliero, costringendo la borsa a chiudere il commercio elettronico dopo solo un minuto dall’inizio della sessione.
Le quotazioni del Nichel a Shanghai sono risultate nella settimana in flessione, chiudendo a 35 mila dollari alla tonnellate. Considerando che strutturalmente (per IVA e imposte su importazioni) il prezzo a Shanghai è strutturalmente maggiore del 15% di quello al LME, l'attuale prezzo da arbitraggio al LME risulta di poco superiore a 30 mila $/ton, comportando un crollo del 37% rispetto all'ultimo prezzo ufficiale dell'8 marzo.

Osservando la media mobile a tre giorni, possiamo constatare una forte omogeneità nella sotto-performance dei prodotti che compongono il complesso del metalli non ferrosi, con Stagno, Piombo e Alluminio che guidano questa tendenza.
Nonostante queste ultime settimane di flessione dei prezzi, le variazioni delle medie mobili a 180 giorni e, soprattutto, quelle a 30 giorni, evidenziano come i vigorosi rincari degli scorsi mesi siano lontani dall’essere completamente assorbiti.

FERROSI

Grafico 3: Performance dei prezzi giornalieri della famiglia dei Metalli ferrosi
Performance famiglia dei Metalli ferrosi

Con l’unica eccezione dei derivati sui Coils a Caldo europei e americani, anche nel panorama dei metalli ferrosi è stata una settimana all’insegna di significativi ribassi. Secondo quanto riportato da Reuters, il blocco dell’Unione Europea delle importazioni di prodotti siderurgici provenienti da Russia e Bielorussia porterà ad una redistribuzione delle quote di import assegnate ai due paesi sanzionati, aumentando le pressioni sulla produzione di acciaio turca. Nel 2021 l’UE è stata il più importante parter commerciale di acciaio per la Turchia, importando oltre 7 milioni di tonnellate. La redistribuzione delle quote di import potrebbe far aumentare la domanda di acciaio turco di oltre un milione di tonnellate. In questo contesto, il mercato dell'acciaio turco potrebbe accusare un squilibrio tra domanda e offerta e registare un aumento dei prezzi.

ENERGIA

Grafico 4: Performance dei prezzi giornalieri della famiglia degli Energetici
Performance famiglia Energia

Settimana contrastata per i prezzi del petrolio, con il Brent che, dopo essere sceso a 98 $/bar nella giornata di mercoledi 16 marzo, chiude l’ultima sessione tornando a 108 $/bar. Stesso movimento per il WTI spot che si ferma 105 $/bar. Nel complesso la variazione settimanale risulta negativa, superiore al 5% per entrambi i prezzi.

In decisa flessione anche i prezzi spot del Gas quotato sulla piattaforma olandese TTF e UK, che terminano la settimana scendendo di oltre il -20%. Forti cali hanno colpito anche i prezzi del gas TTF a consegne future a 6, 12 e 18 mesi, testimoniando il forte allineamento delle aspettative degli operatori nel medio termine. Data la forte relazione che li lega, le contrazioni sul mercato del gas si stanno riflettendo anche sul prezzo del PUN e del PSV, che chiudono la settimana registrando ribassi superiori al -25% (MA a 3 gg). In controtendenza il contratto sulle Emissioni di CO2, che chiude la settimana con un recupero prossimo al 4%.

Vuoi restare aggiornato sull’andamento dei mercati delle commodity?
Iscriviti gratuitamente alla newsletter PricePedia!

Visualizza le ultime newsletter Pricepedia

ALIMENTARI

Alimentari da coltivazioni


Grafico 5: Performance dei prezzi giornalieri della famiglia degli alimentari da coltivazioni
Performance famiglia alimantari da coltivazione

In linea con la generale performance dei prezzi delle hard-commodity, anche i prezzi degli alimentari da coltivazioni archiviano la settimana con un diffuso ribasso.
Considerando i dati di breve periodo, le cadute più profonde si osservano sui prezzi di Avena, Frumento e Olio di semi (spot). Per quanto riguarda i derivati sull’avena è interessante documentare come la struttura di medio periodo (MA a 30 gg) iniziasse già a mostrare dei segni di cedimento, segnalando come la dinamica del prodotto sia poco esposta all’evoluzione del conflitto in Ucraina.

Alimentari da allevamenti


Grafico 6: Performance dei prezzi giornalieri della famiglia degli alimantari da allevamenti
Performance famiglia alimantari da allevamento

Settimana poco mossa per il complesso degli animali d’allevamento.
I guadagni sui derivati dei Suini sono stati modesti, anche se il contratto con scadenza a 5 mesi ha visto una crescita maggiore, arrivando a 1 €/libbra (+1% MA a 3 gg). Secondo diversi analisti, i prezzi dei suini sono sopravvalutati in questo momento, ma l'aspettativa rimane quella di forniture limitate in estate e di una buona domanda che aiuti a sostenere il mercato.
Nel frattempo, il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti ha riferito giovedì che la scorsa settimana le esportazioni di carne bovina sono state in netto calo, a causa di una minor domanda da parte del mercato cinese. I commercianti di bovini vivi stanno tenendo sotto stretta osservazione l’evolversi della nuova ondata di Covid-19 nel paese del Dragone, al fine di anticipare dei possibili movimenti dei prezzi.

Chiudono in leggera flessione le quotazioni di Burro e Latte spot, dopo i forti rincari segnalati nello scorso aggiornamento settimanale.

Alimentari tropicali

Grafico 7: Performance dei prezzi giornalieri della famiglia degli alimantari tropicali
Performance famiglia alimantari tropicali

Continua il bear trend dei derivati sul Caffè arabica e Cacao, mentre le quotazioni sul Caffè robusta concludono la settimana poco mossi. I commercianti di cacao hanno dichiarato che, nonostante sia in atto un moderato interesse all'acquisto da parte delle industrie, i prezzi segnano variazioni negative, perchè le aspettative non sono ancora favorevoli.

PIANTAGIONI

Grafico 8: Performance dei prezzi giornalieri della famiglia delle Piantagioni
Performance famiglia piantagioni

Concludiamo la rassegna documentando l’andamento dei prezzi delle Piantagioni. Mentre il Legname di Conifere USA e la Gomma naturale chiudono la settimana in flessione, sui prezzi del Cotone si preannunciano nuovi rialzi. Secondo diversi analisti, i rincari sul cotone derivano dalla combinazione di una buona domanda finale del prodotto a cui si aggiunge un significativo aumento di scorte. I timori, infatti, di possibili interruzioni della catena di rifornimento globale stanno spingendo i cotonifici ad aumentare i livelli di scorte precauzionali.