Conflitto Russia-Ucraina: prospettive geoeconomiche
Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 28 marzo 2022
Pubblicato da Cosimo Natoli. .
LME Non Ferrosi Analisi settimanale LMEDINAMICA SETTIMANALE
Durante la scorsa settimana si è assistito ad un andamento misto dei prezzi dei metalli non ferrosi.
Mentre lo stagno continuano a cedere terreno, alluminio, piombo e zinco hanno registrato significativi rialzi.
La quotazione dell’indice LMEX chiude la settimana in rialzo e al di sopra di 5000 $. L’indicatore di momentum, che misura la forza del trend in atto, si è moderatamente riavvicinato alla zona ipercomprato.
La chiusura settimanale è inuovamente superiore alla media mobile a 10, 20 e 40 gg.
COMMENTO MACROECONOMICO E PROSPETTIVE
Il primo mese di guerra è passato senza vedere una fine, cristallizzando le posizioni dei due blocchi contrapposti.
Nelle scorse giornate, i vertici del blocco occidentale si sono incontrati a più riprese per discutere di diversi tematiche come la proposta di nuove sanzioni contro la Russia, gli aiuti all’Ucraina e, soprattutto, di come affrancarsi dalle forniture russe di petrolio e gas.
Per quanto riguarda i rifornimenti di gas, il presidente americano Joe Biden ha promesso fino a 15 miliardi di metri cubi di gas liquefatto all’anno. Sebbene tali livelli siano molto lontani dai valori delle forniture russe pari a 155 miliardi di metri cubi l’anno, è molto importante che si inizi ad affrontare concretamente l’argomento.
Nel frattempo, il presidente Vladimir Putin ha imposto che le forniture di gas russo vengano pagate in rubli, provocando reazioni ostili da parte dei paesi importatori.
Sui mercati delle commodity la contromossa di Puntin non è passata in sordina, con il prezzo del petrolio Brent che è tornato a superare i 110 $/bar.
In una recente pubblicazione, Agenzia Internazionale dell’Energia (l’EIA) ha fatto sapere che in aprile potrebbero mancare fino tre milioni di bar/gg di petrolio russo portando il mercato in deficit. E si discute se e come mettere un tetto al rialzo dei prezzi.
A livello macroeconomico, La BCE ha richiamato all’attenzione l’impatto della guerra sul commercio internazionale e sugli indici di fiducia dei paesi maggiormente coinvolti nel conflitto. Perciò ritirerà gradualmente le misure di politica monetaria varate nel 2020 a partire da luglio 2022, per poi proseguire nel 2023 e 2024. Sempre che la crescita economica dell’eurozona (già prevista in ribasso per l’impatto della guerra) non richieda interventi diversi.
Dunque le prospettive dei prezzi per il prossimo trimestre restano legate al conflitto in Ucraina e alle evoluzioni geopolitiche globali. Non va dimenticato che il blocco Cina-Russia ed alleati sono grandi produttori di materie prime. Al di là della guerra attuale, una realistica previsione di "guerra fredda" comporterebbe grossi cambiamenti sul commercio mondiale determinando effetti rialzisti sui prezzi.
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LA REAZIONE DEI MERCATI
CRB Index-Commodity in generale: in rialzo.
BDI Index-Noli marittimi: in leggero ribasso.
Container Index: in leggero ribasso.
ETS-CO2: in leggero ribasso.
Petrolio Brent e WTI: in rialzo.
Gas naturale: in leggero ribasso.
Costo energia Italia: in rialzo.
Costo energia Germania: in rialzo.
LMEX-Metalli non ferrosi: in rialzo.
Metalli preziosi: in leggero rialzo.
Dollar Index: in rialzo.
Euro: in leggero rialzo.
Rublo: in rialzo verso dollaro ed euro.