Prezzi commodity: sempre maggiore l'incertezza originata dai mercati finanziari
I prezzi finanziari delle materie prime si stanno caratterizzando per livelli molto elevati e per una volatilità mai prima sperimentata
Pubblicato da Luigi Bidoia. .
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È molto probabile che la prima parte del 2022 rimanga nella memoria degli approvvigionatori come la fase più difficile mai affrontata nella loro carriera professionale. Mai, infatti, i prezzi delle materie prime e dei prodotti di base sono stati di così difficile contrattazione. Due sono i fattori che rendono difficile la contrattazione:
- la carenza vera o presunta dei beni richiesti;
- la crescente incertezza sui prezzi di mercato.
Questo articolo vuole portare un contributo su come, in questa fase, anche i mercati finanziari delle commodity stiano alimentando gli elementi di incertezza sui prezzi delle commodity.
La finanza, intesa come industria, offre agli altri settori strumenti per soddisfare due bisogni fondamentali dell'economia moderna: la riduzione dei costi legati a scelte intertemporali e la copertura da rischi economici. Molti economisti segnalano come l'industria finanziaria abbia la convenienza ad aumentare i rischi economici per sostenere la domanda di strumenti di copertura. Questa tesi è al centro di un intenso dibattito. In questo articolo si segnala soltanto come, di fatto, molta incertezza sui prezzi delle materie prime origina proprio dai mercati finanziari, senza, tuttavia, voler entrare nel merito di quali siano le cause ultime di questa incertezza: fattori economici esterni all'industria finanziaria oppure i comportamenti stessi degli operatori finanziari.
Dal alcuni anni PricePedia raccoglie le quotazioni di oltre 100 titoli finanziari riferiti a prezzi di materie prime: dai prezzi spot e future sui prezzi del petrolio Brent alle quotazioni del London Metal Exchange (LME) dei contratti sui metalli non ferrosi per diverse date di consegna; dal prezzo del gas consegnato al punto di scambio TTF olandese, ai future quotati allo Shanghai Futures Exchange.
Indici dei livelli dei prezzi finanziari
Utilizzando i prezzi spot di queste quotazioni sono stati costruiti degli indici aggregati che consentono di avere una misura aggregata degli aumenti che stanno caratterizzando le diverse merceologie di prodotti.
In questo primo grafico sono riportati i prezzi finanziari in dollari, aggregati per le famiglie dei beni alimentari e dei metalli non ferrosi.
È evidente il forte aumento che entrambe le famiglie merceologiche hanno registrato dall'estate del 2020. A fine marzo 2022, i prezzi finanziari risultano più elevati rispetto alla media del 2020 del 70% e del 100% rispettivamente per gli alimentari e per i non ferrosi.
Nel secondo grafico sono riportati i prezzi finanziari in dollari della media delle materie prime energetiche, quotate sul mercato europeo e americano.
Quello che questo grafico mette chiaramente in evidenza è la maggior crescita del prezzo dei beni energetici sul mercato europeo rispetto alla crescita registrata dai corrispondenti beni sul mercato americano. È evidente che la differenza è imputabile al prezzo del gas naturale che presenta livelli e dinamiche completamente diverse tra le due sponde dell'Atlantico. A causa del prezzo del gas naturale, i prezzi medi dell'energia sul mercato europeo risultano a fine marzo superiori del 260% rispetto alla media del 2020, dopo aver superato un aumento del 400% a inizio marzo.
Anche i prezzi dell'energia sul mercato americano hanno accusato aumenti molto sostenuti superando a inizio marzo un aumento del 200% sulla media del 2020 e chiudendo il mese con un aumento di oltre il 160%.
È evidente che nel corso degli ultimi due anni gli aumenti dei prezzi finanziari hanno condizionato pesantemente i prezzi dei corrispondenti beni sui mercati reali. Il caso più significativo è quello del rame quotato all'LME, le cui quotazioni determinano i prezzi reali dei catodi di rame, misurati tramite le dichiarazioni doganali delle imprese UE. Senza arrivare al caso del rame, dove spesso il prezzo viene fissato alla consegna, è molto generalizzato il caso in cui il prezzo finanziario tende a determinare il prezzo reale: questo vale per il petrolio, così come per gli altri metalli quotati a Londra, e vale anche per gli oli vegetali e per la soia.
Incertezza originata dai mercati finanziari
Un secondo canale importante attraverso cui i mercati finanziari delle commodity influenzano i mercati reali è quello dell'incertezza. Questo effetto è generalizzato e non riguarda solo i prodotti i cui prezzi rappresentano il sottostante di derivati finanziari. A fronte di prezzi finanziari "impazziti", con repentine e successive fasi di aumenti e cadute, si genera un clima di incertezza su quali siano i prezzi di mercato di equilibrio non solo per i prezzi dei beni quotati ma anche per tutti i prezzi dei beni derivati o sostituti.
Una misura di questa incertezza che origina dai mercati finanziari può essere costruita considerando la volatilità media di un campione significativo di quotazioni finanziarie legate ai prezzi di materie prime[1]. Il grafico che segue riporta l'indice calcolato.
Conclusioni
A causa di livelli elevati dei prezzi ed una volatilità mai prima sperimentati, i mercati finanziari delle commodity stanno contribuendo ad alimentare l'incertezza che sta caratterizzando i mercati di approvvigionamento. Si stanno sempre più creando condizioni che possono premiare azioni speculative. Tre sembrano le possibili difese dell'approvvigionatore:
- informazioni oggettive sulla reale situazione dei mercati reali;
- contratti quadro per normare la relazione commerciale con i fornitori;
- coperture tramite strumenti finanziari.
[1] Per calcolare la volatilità dei prezzi finanziari delle commodity sono stati considerati 115 quotazioni finanziarie del sistema informativo PricePedia. Per ciascun prezzo è stata misurato il tasso di variazione settimanale in valore assoluto e costruito un indice dato dalla media semplice, giorno per giorno, dei 115 tassi di variazione. È stata infine calcolata la media mobile a 30 termini dell'indice giornaliero per considerare gli effetti cumulati che le variazioni dei prezzi finanziari inducono sui mercati reali.