Trend orsi e tori: l'incertezza domina i mercati

Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento dell' 11 aprile 2022

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LME Non Ferrosi Analisi settimanale LME

DINAMICA SETTIMANALE

Andamento non ferrosi

 

Durante la scorsa settimana la quotazione dell’indice LMEX è scesa a quota 5156$. L’indicatore di momentum, che misura la forza del trend in atto, è in zona neutra ma in ribasso. La chiusura settimanale è a cavallo delle medie mobili a 10,20,40 gg.
Nel complesso ne deriva un’indicazione incerta per il breve termine e tendenzialmente ribassista. La volatilità è in discesa ma sempre su livelli molto alti. Tra i metalli non ferrosi quotati all’LME a livello di spread tra cash e future a tre mesi prevale il contango.

COMMENTO MACROECONOMICO E PROSPETTIVE

Durante l’ultimo vertice dei ministri degli esteri dell’ Unione Europea tenutosi la scorsa settimana, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha spento qualsiasi illusione riguardo ad una fine prossima della guerra.
Sui Mercati finanziari tali affermazioni implicano un confronto giornaliero con le news che arrivano dal fronte militare ed economico (tramite le sanzione), determinando una forte incertezza sulle dinamiche di lungo periodo. Partendo dal Refinitiv/CoreCommodity CRB Index (CRB) passando al Goldman Sachs Commodity Index (GSCI), Rogers International Commodity Index (RICI), LMEX e Dow Jones Industrial Metals & Mining (DJUSIM), si osservano segnali di forte volatilità. In particolare, la maggior parte degli indici ha toccato i livelli di massimo ad inizio marzo, per poi intraprendere una lenta fase di ribasso che attualemente non ha ancora riportato le quotazioni ai livelli precedenti all’inizio del conflitto. Ciò suggerisce che tale dinamica sia da interpretare come uno storno dai massimi dettato dal forte ipercomprato.

Stesso discorso per diversi prezzi delle commodity, le cui quotazioni, in continua alternanza tra movimenti orsi e tori, stanno progressivamente aggiornando i massimi pluriennali. Inoltre, sui mercati si notano situazioni di backwardation, che confermano le forti tensioni sui prezzi nel breve termine, dovute alla guerra in corso. Una situazione non abituale dei mercati delle materie prime, che di solito sono in contango.

In linea generale, il 2022 sarà inevitabilmente segnato da questa maledetta guerra i cui effetti con i quali si dovranno confrontare i mercati, si possono così riassumere:

  • Crescita economica globale in ribasso;
  • Aumento dei tassi d’inflazione sia nei paesi più avanzati sia in quelli emergenti e poveri;
  • Prezzi delle materie prime mediamente alti con tassi elevati di volatilità specialmente per petrolio, gas metalli industriali e cereali;
  • Noli marittimi e costi dei container in rialzo e tempi di consegna più lunghi;
  • Verso una nuova globalizzazione segnata da decoupling (disaccoppiamento) e reshoring (rientro delle produzioni delocalizzate);
  • Acutizzazione della “guerra fredda” tra i due blocchi (USA-UE + alleati da una parte e Cina, Russia + alleati dall’altra).

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LA REAZIONE DEI MERCATI
CRB Index-Commodity in generale: in rialzo.
RICI Index: in rialzo
GSCI Index: in ribasso
BDI Index-Noli marittimi: in ribasso.
Container Index: in ribasso.
ETS-CO2: in leggero rialzo.
Petrolio Brent e WTI: stabile il WTI e in leggero rialzo il Brent.
Gas naturale: in ribasso.
Costo energia Italia: in ribasso.
Costo energia Germania: in rialzo.
LMEX-Metalli non ferrosi: in leggero ribasso.
Metalli preziosi: in rialzo.
Dollar Index: in rialzo.
Euro: in ribasso.
Rublo: in rialzo verso dollaro ed euro.