Non si placano le tensioni sul mercato delle commodity energetiche

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Settimana di forti tensioni su tutto il mercato energetico. Il prezzo del petrolio ha registrato un’ulteriore spinta al rialzo, superando la soglia critica dei 100$. Alla chiusura di venerdì 6 maggio il Brent ha raggiunto il livello di 112.4 $ al barile (+5.3 $), il WTI ha raggiunto i 109.8 $ al barile (+5.1 $), mentre l’Oman/Dubai ha registrato un livello di 103.8 $ al barile (+2.5 $).

Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

Le imminenti sanzioni dell'Unione Europea sul petrolio russo hanno sollevato le preoccupazioni di un’offerta che si prospetta sempre più debole nel medio periodo e che si sta inevitabilmente riversando sui prezzi.
La Commissione Europea ha disposto l'embargo sul petrolio russo come parte del pacchetto di sanzioni contro la Russia, che prevede la fine delle importazioni dell'UE di greggio e prodotti petroliferi russi entro la fine di quest'anno. Non tutti i paesi membri hanno però accolto positivamente la decisione dei vertici UE tra cui Ungheria e Slovacchia, data l’elevata dipendenza dei due stati membri dal greggio russo (rispettivamente 70% e 95% nel 2021. Fonte ExportPlanning).
Per consentire un’approvazione unanime, la Commissione Europea ha così proposto delle modifiche all’embargo e concedere a Ungheria e Slovacchia un arco temporale più ampio prima di interrompere il flusso dalla Russia: secondo la proposta originale, la maggior parte dei paesi dell'UE dovranno interrompere le importazioni di greggio russo entro sei mesi e i prodotti raffinati entro la fine dell'anno. All'Ungheria e alla Slovacchia è stato concesso lo stop fino alla fine del 2023, ma è possibile che vi saranno ulteriori modifiche tali da consentire l’attività dei flussi fino alla fine del 2024. La variabile rischia però di creare un effetto domino su altri Paesi come la Bulgaria e la Repubblica Ceca, anch’essi forti dipendenti dal petrolio russo.
Infine, nel consueto incontro mensile tenutosi giovedì, l'OpecPlus ha concordato un altro modesto aumento della produzione di petrolio: il gruppo ha accettato di aumentare il suo obiettivo di produzione di giugno di 432.000 barili al giorno.

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Alla chiusura di venerdì 6 maggio sul mercato del gas naturale i prezzi presentavano i seguenti livelli1:

  • TTF Olanda 101.7 €/MWh (+2.2 €/MWh)
  • PSV Italia 101.8 €/MWh (+0.2 €/MWh)
  • HenryHub USA 26.2 €/MWh (+2.5 €/MWh)
  • NBP Regno Unito 55.4 €/MWh (-11.9 €/MWh)
  • JKM Asia 77.6 €/MWh (-1.8 €/MWh)

Andamento prezzo del gas naturale

 

Da diverse settimane il prezzo al HenryHub ha infatti toccato livelli sempre più alti a causa non solo della crescente domanda dall’Europa ma anche per le temperature record registrate in diversi stati come Texas e California. I generatori di energia negli Stati Uniti infatti utilizzano prevalentemente gas per produrre elettricità, che a sua volta viene impiegata (attualmente al di sopra della media stagionale) da consumatori e aziende per raffreddare gli edifici. Inoltre, la domanda di esportazione è in aumento e anche se gli Stati Uniti non possono ampliare la capacità nel breve tempo, le aspettative di una continua crescita della domanda ne sta facendo aumentare costantemente il prezzo.
Dall’altro lato, la primavera è il momento ottimale per mettere da parte il gas in preparazione dei mesi freddi, ma ciò non sta avvenendo, sia a causa dell'aumento della domanda d'oltremare e sia per la preoccupazione di un'ulteriore riduzione dell'offerta energetica globale.
Di conseguenza, in questo momento c'è meno gas in magazzino del normale, con uno stoccaggio attuale di circa il 16% sotto la media.

Grafico 3: Andamento prezzo del carbone termico Europa


Si segnala infine, il prezzo del carbone termico spot che venerdì ha chiuso a 302.3 €/Ton, registrando una variazione di oltre i 50 €/Ton.

1. Il prezzo del gas naturale nei diversi mercati finanziari fa riferimento al prezzo registrato venerdì 6 maggio 2022. Il valore in parentesi indica la differenza con il venerdì precedente.