Settimana altalenante per i prezzi del gas naturale, petrolio e carbone

Aggiornamento settimanale degli energetici

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Settimana molto altalenante sul mercato energetico, che ha visto i prezzi delle principali commodity energetiche perdere quote significative, recuperate poi nei giorni successivi.
Il petrolio ha infatti chiuso la settimana con dei prezzi pressoché uguali rispetto alla scorsa settimana. Il Brent ha raggiunto il livello di 111.6 $ al barile (-0.8 $), il WTI ha raggiunto i 110.5 $ al barile (+0.7 $), mentre l’Oman/Dubai ha registrato un livello di 103 $ al barile (-0.8 $).

Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

La scorsa settimana i prezzi del greggio hanno subito un brusco colpo registrando un crollo di oltre 8 punti percentuali, per poi stabilizzarsi nuovamente oltre i 100$, poiché le preoccupazioni sull'offerta e le tensioni geopolitiche in Europa hanno avuto il sopravvento sui timori economici che perseguitano i mercati finanziari a seguito dell'aumento dell'inflazione.
L'Unione Europea sta ancora contrattando sui dettagli dell'embargo russo, che necessita di un sostegno unanime, ancora mancante. La maggior parte degli altri paesi dell'UE sostiene il divieto del petrolio russo nell'ambito di un pacchetto di sanzioni progettato per punire Mosca dall’invasione dell’Ucraina, ma l’Ungheria si sta rilevando lo Stato più critico. Difatti, l'Ungheria continua a opporsi al divieto perché gli effetti sarebbero troppo dirompenti per la sua economia. L'esecutivo dell'Unione europea sta cercando di sostenere il paese nel rafforzamento degli oleodotti, dello stoccaggio e della capacità di raffinazione dello Stato. La presidentessa Von der Leyen ha affermato che sarà necessario più lavoro per raggiungere un accordo e che ospiterà una discussione sulla cooperazione regionale delle infrastrutture petrolifere.
Più in generale, i prezzi del petrolio sono stati sotto pressione questa settimana a causa del nervosismo per diverse cause tra loro intrecciate: l'aumento dei tassi di interesse, il dollaro statunitense più forte degli ultimi due decenni, le preoccupazioni per l'inflazione e la possibile recessione. Anche i blocchi prolungati del Covid19 in Cina, principale importatore di greggio al mondo, hanno avuto un impatto sul mercato.
L'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) ha tagliato le sue previsioni di crescita della domanda mondiale di petrolio nel 2022 per il secondo mese consecutivo, citando l'impatto dell'invasione russa dell'Ucraina, l'aumento dell'inflazione e la ripresa della variante Omicron in Cina. Nel suo rapporto mensile l'OPEC ha affermato che la domanda mondiale aumenterà di 3.36 milioni di barili al giorno nel 2022, in calo di 310 mila barili al giorno rispetto alla precedente previsione. Tuttavia prevede ancora che il consumo mondiale superi la soglia dei 100 milioni di barili al giorno nel terzo trimestre e che la media annuale del 2022 superi di poco il tasso pre-pandemia del 2019.

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Alla chiusura di venerdì 13 maggio sul mercato del gas naturale i prezzi presentavano i seguenti livelli1:

  • TTF Olanda 96.9 €/MWh (-4.8 €/MWh)
  • PSV Italia 98.5 €/MWh (-3.3 €/MWh)
  • HenryHub USA 25.4 €/MWh (-0.8 €/MWh)
  • NBP Regno Unito 60.1 €/MWh (+4.7 €/MWh)
  • JKM Asia 77 €/MWh (-0.6 €/MWh)

Andamento prezzo del gas naturale

 

Per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, i flussi di gas russo verso l'Europa attraverso l'Ucraina sono diminuiti di oltre il 25% mercoledì dopo che Kiev ha interrotto l'uso di un'importante via di transito accusando l'interferenza delle forze di occupazione russe. Gazprom, controllata dal Cremlino, che ha il monopolio delle esportazioni di gas russe tramite gasdotto, ha affermato le costanti spedizioni di gas in Europa attraverso l'Ucraina, ma mercoledì i volumi sono stati visti a 71.9 milioni di metri cubi, decisamente in calo rispetto ai 95.8 di martedì. Ciò ha portato il prezzo del gas di riferimento in Europa a oltrepassare i 100 €/MWh prima di scivolare nuovamente al di sotto.
La maggior parte dei paesi europei ha ridotto la dipendenza dal gas russo negli ultimi anni, ma nonostante ciò la Russia rimane il principale fornitore dell'UE. In Italia il ministro per la transizione energetica Cingolani ha affermato che le iniziative per trovare forniture alternative porranno fine alla dipendenza del Paese da Mosca entro la seconda metà del 2024, benché le misure dovevano essere introdotte prima. Purtroppo un arresto dei flussi russi, ha affermato Cingolani, creerebbe un serio problema nel riempire i siti di stoccaggio in vista dell'inverno.

Grafico 3: Andamento prezzo del carbone termico Europa


Si segnala infine, il prezzo del carbone termico spot che venerdì è rimasto stabile sui 319 €/Ton.

1. Il prezzo del gas naturale nei diversi mercati finanziari fa riferimento al prezzo registrato venerdì 13 maggio 2022. Il valore in parentesi indica la differenza con il venerdì precedente.