L'incertezza sulla continuità di governo mette a rischio le misure varate per contenere il caro energia
I provvedimenti finora adottati sono a termine e solo un esecutivo nel pieno delle sue funzioni può prolungarne la scadenza
Pubblicato da Luigi Bidoia. .
Energetici Caro energia Determinanti dei prezzi
L'incertezza che grava sulla prosecuzione dell'esecutivo in carica mette a rischio, da un lato, il successo del PNRR e dall'altro le misure introdotte per contrastare il caro energia. Se i rischi associati ad un possibile fallimento del PNRR riguardano prevalentemente gli anni futuri, i rischi relativi al caro energia potrebbero materializzarsi già nei prossimi giorni con effetti significativi sui costi delle famiglie e delle imprese.
Può essere quindi utile una disamina di quali sono state le misure complessivamente messe in atto per contrastare il caro energia e quali di queste sono a rischio, al fine di consentire una valutazione di come eventuali difficoltà di governo potrebbero ripercuotersi sui prezzi dell'energia pagati dalle imprese.
Misure riguardanti il primo semestre 2022
Le misure che hanno consentito di ridurre gli effetti sui costi dell'energia delle imprese italiane nel primo semestre 2022 sono di 4 tipi:
- riduzione delle accise sui prodotti petroliferi;
- rimodulazione degli oneri generali di sistema su gas ed energia elettrica;
- crediti d'imposta sui costi energetici;
- riduzioni dell'aliquota IVA al 5% sui consumi di gas. Poichè la modifica delle aliquote IVA non ha effetti diretti sui costi delle imprese, questa misura non sarà considerata nel seguito dell'articolo.
Accise
Con il decreto legge n. 21 del 21 marzo 2022 sono state ridotte di 25 centesimi per litro sia le accise sulla benzina che quelle sul gasolio per autotrazione. Dal 23 marzo, le accise sulla benzina sono passate da 72.8 centesimi per litro a 47.8; quelle sul gasolio da 61.7 a 36.7.
Questa riduzione è entrata in vigore il giorno di pubblicazione del decreto, per una durata iniziale di 30 giorni, con la possibilità di prolungare la misura fino al 31 dicembre 2022, tramite decreti interministeriali del Ministero dell'Industria e del Ministero della Transizione Ecologica. L'ultimo decreto interministeriale del 24 giugno 2022 ha prolungato la riduzione delle accise al 2 agosto 2022. Senza ulteriori interventi, il 3 agosto le accise ritorneranno ai livelli precedenti il 23 marzo.
Oneri generali di sistema
Le riduzioni degli oneri generali di sistema gravanti su gas ed energia elettrica sono state introdotte con vari decreti tra la fine del 2021 e l'inizio di quest'anno, andando a beneficiare progressivamente una platea sempre più ampia di imprese. In particolare con il decreto n. 17 dell'1 marzo 2022 (Decreto Energia), sono stati azzerati gli oneri di sistema sull'energia elettrica e sul gas per tutte le tipologie di utenze. Con il decreto-legge n. 80 del 30 giugno 2022, l'azzeramento degli oneri per tutte le tipologie di utenze è stato prolungato anche per il terzo trimestre. Quest'ultimo decreto è stato tuttavia abrogato dalla legge n 91 del 15 luglio 2022, mantenendo però "validi gli atti e i provvedimenti adottati".
Per quanto riguarda gli oneri di sistema, quindi, l'eventuale assenza di un governo nel pieno delle sue funzioni può generare il rischio di un significativo aumento dei prezzi del gas e dell'energia elettrica dal prossimo ottobre.
Crediti d'imposta
Nel corso del 2022, il governo è intervenuto con più decreti legge introducendo alcuni crediti d'imposta sui costi dell'energia. La tabella che segue riporta una sintesi delle diverse misure adottate.
Caro energia: crediti d'imposta | ||||
Impresa beneficiaria | Aliquota | Costi energetici | Periodo | Decreti Legge 2022 |
energivore | 20% | en. elettrica | I° trim. | n°4 del 27 gennaio |
gasivore | 10% | gas | I° trim. | n°4 del 27 gennaio |
imprese agricole | 20% | carburante | I° trim. | n°17 del 1 marzo |
autotrasportatori | 28% | carburante | I° trim. | n°50 del 17 maggio |
energivore | 25% | en. elettrica | II° trim. | n°17 del 1 marzo |
gasivore | 25% | gas | II° trim. | n°17 del 1 marzo e n°50 del 17 maggio |
con potenza ≥ 16.5 kW | 15% | en. elettrica | II° trim. | n°21 del 21 marzo e n°50 del 17 maggio |
non gasivore | 25% | gas | II° trim. | n°21 del 21 marzo e n°50 del 17 maggio |
Nel primo trimestre hanno beneficiato di un credito d'imposta le imprese ad alto consumo di gas e di energia elettrica, oltre agli autotrasportatori e imprese agricole sui costi per carburante. Per queste ultime imprese non è stato deciso un ulteriore credito d'imposta per il secondo trimestre. Viceversa è proseguito il credito d'imposta sui costi del gas e dell'energia elettrica,
allargando la platea di imprese beneficiarie.
Tutte le imprese possono, infatti, beneficiare di un credito d'imposta del 25% sui costi del gas sostenuti nel secondo trimestre.
Le imprese con contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16.5 kW possono beneficiare di un credito d'imposta del 15% (che sale al 20% per le imprese con consumi superiori a 1GWh) sulla componente energia del costo dell'energia elettrica.
Le imprese possono usufruire di questi crediti d'imposta entro il 31 dicembre di quest'anno.
La possibilità di cedere a terzi il credito d'imposta rende queste beneficio equiparabile ad una riduzione equivalente dei costi di energia sostenuti.
Senza ulteriori provvedimenti da parte del governo, queste riduzioni verranno meno da luglio di quest'anno.
L'effetto mitigazione nel secondo trimestre
La tabella che segue presenta, per i diversi prodotti energetici, gli effetti di mitigazione che hanno avuto i provvedimenti sopra descritti. Nella colonna "Importo A" sono riportati i prezzi, al netto IVA, che avrebbero avuto i diversi beni energetici senza le misure adottate dal governo. Nella colonna "Importo Netto" sono riportati gli importi inclusivi delle diverse misure, ipotizzando che i crediti d'imposta siano assimilabili ad una riduzione equivalente del costo dell'energia.
Caro energia: effetti nel II° trim. 2022 dei decreti legge | ||||||
Importo A | Accise | Oneri | Credito | Importo netto | Risparmio % | |
Energia Elettrica (Euro/MWh) | ||||||
Imprese energivore | 338 | 44 | 51 | 243 | -28.1 | |
Imprese potenza ≥ 16.5 kW | 345 | 41 | 39 | 265 | -23.2 | |
Imprese potenza < 16.5 kW | 360 | 34 | 326 | -9.4 | ||
Gas (Euro/1000 m3) | ||||||
Imprese gasivore | 1486 | 40 | 296 | 1150 | -22.6 | |
Imprese non gasivore | 1542 | 40 | 296 | 1206 | -21.8 | |
Gasolio (Euro/1000 litri) | ||||||
Qualsiasi impresa | 1770 | 250 | 1520 | -14.1 |
Per quanto riguarda i costi per energia elettrica nel secondo trimestre 2022, le imprese con contatore con potenza uguale o superiore a 16.5 kW hanno avuto un risparmio del 23%. Questa percentuale sale al 28% per le imprese con un consumo annuo superiore a 1GWh. Il risparmio per le altre imprese è stato di poco inferiore al 10%.
Tutte le imprese hanno avuto, inoltre, un risparmio prossimo al 22% sui costi del gas e del 14% sui costi del gasolio.
Nel complesso, quindi, le misure introdotte dal governo nei diversi decreti legge sono riuscite a contenere in modo significativo il caro energia gravante sulle imprese nel secondo trimestre 2022.
L'effetto mitigazione nel terzo trimestre
Come indicato, allo stato attuale della legislazione, il caro energia nel terzo trimestre risulta mitigato solo in termini di azzeramento degli oneri di sistema sul gas e sull'energia elettrica e, per il solo mese di luglio, dalla riduzione di 25 centesimi sulle accise gravanti sul gasolio.
D'altra parte il caro energia si preannuncia nel terzo trimestre significativamente superiore a quello del secondo trimestre. Nella tabella che segue sono riportate le previsioni PricePedia (basate sulle informazioni disponibili al 6 luglio) dei prezzi delle principali materie prime di energia.
Previsione PricePedia (Info disponibili al 6-07-2022). | ||||||
Materia prima | I trim. | II trim. | III trim. | IV trim. | ||
Brent (euro/barile) | 85.8 | 105 | 102 | 96.2 | ||
Gas TTF (euro(MWh) | 98.2 | 102 | 159 | 162 | ||
PUN (euro/Mwh) | 248 | 249 | 334 | 321 |
L'aumento più forte riguarda il gas e il Prezzo Unico Nazionale (PUN) dell'energia elettrica che nel terzo trimestre sono previsti aumentare rispettivamente del 56% e del 34%. Il prezzo del Brent dovrebbe sostanzialmente rimanere invariato. Le riduzioni previste per il quarto trimestre sono, inoltre, molto contenute, con limitati benefici in termini di costi per le imprese.
Conclusioni
Da lato dei costi per l'energia, a fronte dello scenario presentato dai prezzi delle materie prime e dell'assenza di ulteriori misure da parte del governo per mitigarne gli effetti sui costi delle imprese, il secondo semestre 2022 si preannuncia molto più complicato del già difficile primo semestre.