I prezzi delle termoplastiche in Europa, tra riduzioni di domanda e prezzi elevati dei feedstock
Prime considerazioni sui prezzi delle termoplastiche per il budget acquisti 2023
Pubblicato da Claudio Bruggi. .
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Nel corso dell'estate è cambiato radicalmente il sentiment sul mercato europeo delle termoplastiche. Si è passati da una primavera, in cui la crescita delle domanda ha consentito ai produttori di trasferire a valle gli aumenti dei prezzi dei feedstock, ad un inizio di autunno in cui la domanda si è nettamente indebolita. Le imprese utilizzatrici, infatti, complici anche stock elevati di giacenze a magazzino, stanno ritardando gli ordini in attesa che i prezzi scendano significativamente. Questi tuttavia stanno diminuendo lentamente, sostenuti dagli elevati prezzi dei feedstock.
Le condizioni di domanda e d'offerta del prossimo futuro del mercato delle termoplastiche saranno determinate da un lato dall'intensità con cui diminuirà la produzione industriale mondiale e dall'altro dal permanere su livelli elevati dei prezzi dell'energia. Questa due determinati sono l'oggetto dell'analisi sviluppata in questo articolo.
Ciclo della produzione industriale mondiale
Il grafico che segue riporta il Purchasing Managers Index (PMI), aggregato a livello mondiale e lo pone a confronto con il ciclo della produzione industriale mondiale stimato da PricePedia.
Ciclo industriale mondiale
Da alcuni mesi il sentiment dei responsabili d'acquisto livello mondiale, misurato dal PMI, è andato progressivamente peggiorando, anticipando l'attuale fase negativa del ciclo mondiale. Questa fase negativa dovrebbe arrivare ad un punto di minimo all'inizio del prossimo anno, per poi iniziare una fase di recupero, ma molto lenta. A luglio 2023 si ritornerà ad una situazione simile all'attuale, caratterizzata da una domanda di materie prime e beni di base relativamente bassa.
Questo scenario presuppone un governo ottimale da parte delle banche centrali della politica monetaria, in grado di riportare l'inflazione sotto controllo senza avviare una fase di recessione.
Dal lato della guerra del gas in corso tra Russia e UE, lo scenario ipotizza che i piani di riduzione dei consumi di gas consentano di tener sotto controllo le quotazioni del gas al TTF. Naturalmente il rischio che qualcosa vada storto non è nullo.
Per l'industria delle termoplastiche si prospettano quindi almeno 12 mesi di bassa domanda, con la possibilità che la diminuzione della domanda diventi significativa e protratta nel tempo.
Prezzo del feedstock
Non è facile misurare l'attuale prezzo medio del feedstok dell'industria delle termoplastiche. Nell'ultimo anno è aumentata fortemente la dispersione dei prezzi del gas e del petrolio.
In questo grafico sono riportati i diversi prezzi registrati dal gas (per diverse regioni del mondo, diverse forme contrattuali e stato del gas) confrontati con quelli del petrolio.
Prezzo dei feedstock
I movimenti registrati dal prezzo del petrolio (passato dai 40 dollari di ottobre 2020 ai 116 dollari di giugno 2022) sono minime increspature se confrontate con i prezzi registrati dai diversi prezzi del gas, tra i quali domina il prezzo finanziario del gas quotato al TFF olandese. E' ovvio che a fronte di una dispersione così elevata le diverse imprese produttrici di termoplastiche hanno costi diversi a seconda del mercato di approvvigionamento. Certamente gli impianti localizzati nei paesi produttori di petrolio o di gas (quali i paesi del Golfo o gli USA) stanno beneficiando di un elevato vantaggio di costo. Viceversa gli impianti che hanno come unica fonte di approvvigionamento del gas quella dei gasdotti UE con acquisti a breve, soffrono di costi particolarmente elevati. In una posizione intermedia si trovano le imprese che possono accedere al mercato mondiale del gas naturale liquefatto (ad esempio quelle con impianti di produzione in Spagna) o che hanno stipulato contratti a medio/lungo termine con i fornitori.
Dal lato dell'offerta, quindi, il mercato delle termoplastiche i caratterizza attualmente per tre fatti:
- costi molti elevati, che tenderanno a rimanere tali almeno fino alla primavera 2024;
- forti differenziazioni dei costi tra produttori localizzati nelle diverse aree del mondo con possibilità diverse di accedere ai vari mercati del gas;
- livelli elevati, e in aumento, di commercio mondiale di termoplastiche, tali da aumentare le pressioni competitive tra le diverse aree del mondo. Nel primo semestre del 2022 gli scambi mondiali di termoplastiche in tonnellate hanno superato il massimo storico del primo semestre 2019.
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Possibile evoluzione del mercato
Nei prossimi mesi il mercato europeo si caratterizzerà per una bassa domanda e per un'offerta fortemente differenziata dai costi di produzione. L'equilibrio a cui tenderà il mercato dipenderà da:
- grado di differenziazione della termoplastica. Più la termoplastica è una commodity e maggiore è la probabilità che i suoi prezzi registrino una forte diminuzione.
- capacità d'offerta dei produttori con costi marginali inferiori. Questa dipende sia dalla capacità installata, ma anche dall'efficienza della logistica internazionale. Questa negli ultimi mesi ha registrato un netto miglioramento, ma siamo ancora molto lontani dalla condizioni di bassi costi della logistica mondiale ante Covid19.
Questi fattori hanno già determinato una differenziazione della dinamica delle termoplastiche negli anni e mesi scorsi. Nel grafici che seguono sono riportati i prezzi di 4 termoplastiche, rilevati sia alla dogana UE che dalla Camera di Commercio di Milano:
- polietilene HPDE, LDPE, LLDPE (il grafico riporta la media dei prezzi delle tre tipologie di polietilene);
- acrilonitrile butadiene stirene (ABS);
- stirene acrilonitrile (SAN);
- poliammide 6 e 6.6;
Prezzi della termoplastiche (euro/tonnellata)
Grandi termoplastiche: Polietilene
Tra le quattro tipologie di termoplastiche considerate, il polietilene può essere considerato rappresentativo della grandi termoplastiche, con volumi e grado di standardizzazione elevati. Il suo prezzo è significativamente inferiore a quello delle altre termoplastiche considerate e, soprattutto, ha già registrato negli ultimi mesi una forte riduzione, tanto da portarlo su livelli prossimi a quelli medi del periodo 2011-2018. E' utile osservare come per questo prezzo non esistano sostanziali differenze tra il prezzo all'utilizzatore finale (rilevato dalla camera di commercio di Milano) e il prezzo doganale, assimilabile ad un prezzo alla produzione. La distribuzione non sembra quindi avere un significativo potere contrattuale. E' probabile che il prezzo del polietilene abbia già incontrato il "pavimento" rappresentato dai costi operativi unitari.
Nello scenario di previsione di PricePedia, nella media del 2023 sono previsti i seguenti prezzi.
Prezzi medi del polietilene nel 2022-2023 (euro/ton)
Tipo | 2022 | 2023 | var% |
HDPE | 1584 | 1437 | -9.3 |
LDPE | 1823 | 1596 | -12.5 |
LLDPE | 1750 | 1585 | -9.4 |
Altre termoplastiche
Le tre altre termoplastiche considerate (ABS, SAN e Poliammide) hanno volumi mondiali inferiori al polietilene e un mercato segmentato in diversi prodotti aventi caratteristiche specifiche.
- attuali livelli dei prezzi molto superiore a quelli della media 2011-2018;
- un elevato potere contrattuale delle distribuzione, segnalato dai livelli più elevati dei prezzi rilevati dalla Camera di Commercio di Milano rispetto ai prezzi doganali;
- un aggiustamento dei prezzi, rispetto ai massimi dell'estate, ancora molto contenuto.
I produttori di queste termoplastiche hanno certamente una maggior possibilità di difendere elevati livelli di prezzo, anche a fronte di una domanda debole. Non tutti i livelli di prezzo sono però difendibili. Da questo punto di vista è difficile immaginare che le plastiche SAN e ABS, in termini di prezzi alla produzione e alla distribuzione, possano rimanere, rispettivamente, superiori a 2000 e 2500 euro/ton, sopratutto a fronte di un prolungato periodo di bassa crescita dell'economia mondiale.