Quali saranno i prossimi andamenti del mercato?

Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 28 novembre 2022

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LME Non Ferrosi Macroeconomia Analisi settimanale LME

Dinamica settimanale

Andamento non ferrosi

Andamento dei singoli metalli non ferrosi

  • Rame: Nella scorsa settimana i prezzi del rame hanno chiuso in ribasso sotto quota 8.100 $/Ton. Nel complesso però l’indicazione nel breve termine è potenzialmente rialzista. Spread tra spot e future è in contango.
  • Nichel: Nella settimana scorsa i prezzi del nichel hanno chiuso in ribasso sopra quota 26.000 $/Ton. La volatilità continua a salire e rimane su livelli alti. Lo spread tra spot e future è in contango.
  • Alluminio: Anche i prezzi dell’alluminio primario hanno chiuso in ribasso e sono andati sotto quota 2.400 $/Ton. Il tasso di volatilità è alto. Lo spread tra spot e future è in contango.
  • Alluminio secondario: Nella settimana scorsa i prezzi ufficiali dell’alluminio secondario sono rimasti stabili a 1.850 $/Ton.
  • Zinco: La settimana scorsa i prezzi dello zinco sono scesi a quota 3.000 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in backwardation.
  • Piombo: Nella settimana scorsa i prezzi del piombo sono leggermente saliti a quota 2.200 $/Ton. Volatilità dei prezzi un po' salita. Spread in contango.
  • Stagno: Giorni di instabilità per i prezzi dello stagno, che sono leggermente scesi a 22.000 $/Ton, dopo il picco della scorsa settimana. Lo spread tra spot e future è in backwardation.

Commento Macroeconomico

Nella settimana scorsa la S&P Global Ratings ha lanciato l’allarme sui debiti globali che ormai sfiorano il 350% del PIL mondiale. Dopo lo SRI Lanka, quale sarà il prossimo paese che andrà in default?
S&P parla anche di aziende di medie e grosse dimensioni il cui indebitamento è tornato a crescere: con il rialzo dei tassi d’interesse deciso dalle Banche Centrali, il quadro macro diventa piuttosto fosco. Tra i casi considerati si punta il dito sulle aziende cinesi che hanno raggiunto un debito complessivo di 27mila miliardi di dollari, che da solo rappresenta il 31% del totale mondiale. Fra tutti il riferimento va al colosso immobiliare Evergrande gravato da un debito di 300 miliardi di dollari, più volte sul punto del collasso. Tra i timori di S&P c’è il possibile effetto domino.
Sempre in Cina è risalita la curva dei contaggi da Covid che nei giorni scorsi ha toccato il picco giornaliero più alto dall’inizio della pandemia. E così la fabbrica di iPhone della taiwanese Foxconn a Zhengzhou, dopo un mese appena, torna alla ribalta per le proteste contro la politica zero-Covid: esplodono quindi le proteste popolari e viene contestato apertamente anche XI Jin Ping.
Dalla Cina all’Europa. Il Consiglio straordinario dei ministri UE dell’energia non ha ancora trovato la quadra sull’ormai famoso price cap per i prezzi del gas. L’ipotesi a 275 € e soprattutto le condizioni di applicazione non hanno convinto ben 15 paesi tra cui Italia, Francia e Spagna che pure avevano insistito su questa misura. Per adesso quindi tutto sospeso. E così il prezzo TTF del gas dai minimi di 98 €/MWh toccati lo scorso 11 novembre è risalito oltre i 130 €/MWh.

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La reazione dei mercati


Variazioni dei principali indici rispetto alla scorsa settimana

CRB Index: in ribasso.
RICI Index: in ribasso.
GSCI Index: in ribasso.
BDI Index-Noli marittimi: in rialzo.
Petrolio Brent: in ribasso.
Gas naturale TTF: in rialzo.
LMEX-Metalli non ferrosi: in rialzo.
Dollar Index: in ribasso.