I prezzi finanziari delle commodity anticipano la futura ripresa
L'attuale fase di riduzione dei livelli di produzione mondiale è prevista durare solo pochi mesi.
Pubblicato da Luigi Bidoia. .
Energetici Ferrosi Alimentari Non Ferrosi Settimana Finanziaria Materie Prime
I grafici che seguono riportano gli indici PricePedia dei prezzi finanziari in dollari
delle commodity energetiche, dei metalli ferrosi e non ferrosi, delle materie prime alimentari e del tasso di cambio dollaro/euro. Dall'analisi di questi grafici emerge chiaramente una tendenza generale, a fine 2022, di aumento dei prezzi in dollari.
L'indice dei prezzi energetici in Europa, in forte calo nelle ultime settimane, riflette infatti la specificità dei prezzi del gas naturale in Europa. Al netto di questi prezzi, anche l'indice della media dei prezzi energetici risulterebbe in crescita. Il petrolio Brent, ad esempio, chiude l'anno a 86 dollari a barile, 10 dollari superiore al punto di minimo del 2022 toccato all'inizio di dicembre.
Indici di prezzi in dollari e tasso di cambio
L'aumento dei prezzi finanziari delle commodity, in una fase dell'economia mondiale caratterizzata dalla riduzione dai livelli di produzione industriale mondiale e, di conseguenza, anche degli impieghi di materie prime, può apparire una anomalia dei mercati finanziari. Questa anomalia viene però meno se si considera l'ipotesi che i mercati finanziari stiano anticipando una fase breve di riduzione dei livelli di attività mondiale, con un veloce rallentamento dell'inflazione, e l'avvio di un nuova fase espansiva della domanda di materie prime entro la fine del 2023. In questo caso, la recente dinamica dei prezzi finanziari delle materie prime riflette le attese che le attuali politiche monetarie dei paesi industrializzati siano in grado di raffreddare in tempi brevi l'inflazione, riducendo a pochi mesi la fase di recessione.
La tendenza all'aumento dei prezzi in dollari tende a scomparire nei prezzi misurati in euro, come risulta dalle heatmap in euro di seguito riportate. L'euro, infatti, dopo aver raggiunto un punto di massimo deprezzamento nei confronto del dollaro a fine settembre 2022, ha registrato una fase significativa di recupero, che lo porta a chiudere l'anno ad un cambio di 1.07 dollari per euro, con un apprezzamento verso il dollaro di oltre il 10% in tre mesi.
HEATMAP ENERGIA
La heatmap delle commodity energetiche è nettamente divisa in due aree: nella parte superiore i prezzi del petrolio e dei prodotti petroliferi registrano anche nell'ultima settimana variazioni positive; nella parte inferiore i prezzi del gas registrano nelle ultime settimane variazioni fortemente negative.
HEATMAP METALLI FERROSI
Dalla heatmap dei metalli ferrosi emerge la specificità del prezzo del molibdeno, che risulta in aumento non solo nell'ultima settimana e nell'ultimo mese, ma anche nella media degli ultimi 6 mesi, con un tasso di variazione prossimo al 2%. E' l'unico prezzo, infatti, che registra una crescita nella colonna a destra relativa alla variazione settimanale delle media mobile a 180 giorni.
HEATMAP METALLI NON FERROSI
La crescita dei prezzi dei metalli non ferrosi è generalizzata nella ultime settimane, anche se misurata in euro: solo il prezzo del cobalto risulta in euro leggermente in diminuzione.
HEATMAP ALIMENTARI DA COLTIVAZIONI
Nell'ultima settimana dell'anno, i prezzi di cereali e della soia registrano gli aumenti più significativi tra gli alimentari da coltivazioni. All'opposto, lo zucchero presenta variazioni di prezzo negative in tutte le sue merceologie.